Monchi: «Bordeaux da denuncia, voleva l’asta»

In carriera non è mai successo al ds Monchi di trovarsi in una situazione simile. Ieri sera, ai microfoni di Roma Tv, lo spagnolo ha voluto raccontare la versione della Roma, rassicurando i tifosi sul successore e dando una spiegazione a chi ne aveva bisogno. «È facile da spiegare, ma complicato da capire. Ci piaceva tanto Malcom, aveva il profilo giusto. Dopo 3-4 giorni di intenso lavoro avevamo trovato un accordo. Era tutto chiuso. Alle 17,30 mi ha chiamato il loro presidente e mi ha detto che era meglio fare una nota ufficiale. Gli ho detto che per noi non era buono vista la Borsa, ma loro hanno insistito e lo abbiamo fatto dopo che era apparso sul loro Twitter. Dopo ho sentito dell’interesse del Barcellona. Un suo procuratore che mi ha comunicato il divieto del Bordeaux a fargli prendere il volo. Ho chiamato il loro Presidente e lui mi ha parlato dell’offerta del Barcellona. Mi ha detto “offrite di più se lo volete”. Pallotta mi ha detto di alzare l’offerta e superare il Barça, contro la mia opinione perché non pensavo fosse giusto. Il loro presidente mi ha chiesto i documenti firmati con la nuova offerta, glieli abbiamo inviati. Sembrava fatta. Stamattina (ieri, ndr) il procuratore di Malcom mi ha detto che alle 11 si sarebbe aggiustato tutto. Dopo mezzogiorno mi hanno chiesto un’ulteriore rialzo, in quel momento ho detto basta, non possiamo entrare in un’asta». Lo riporta il quotidiano Leggo.

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