Monchi: «Aiuterò la Roma a vincere»

Corriere dello Sport (R.Maida) – L’hanno custodito gelosamente come una star, o più semplicemente come un grande acquisto. Mai un direttore sportivo era stato accolto con tanta curiosità da parte dei tifosi e tanto interesse mediatico, a testimonianza della fiducia e delle speranze che la Roma ripone in questo sorridente signore spagnolo di mezza età – già ribattezzato Re Mida con sarcasmo dal predecessore Sabatini – che conta di ripetere e se possibile migliorare in Italia i successi di Siviglia.

SBARCO – Ramon Rodriguez Verdejo, in arte Monchi, è sbarcato all’ora di pranzo, seguendo un piano di viaggio nascosto fino all’ultimo, per firmare un contratto di quattro anni più opzione per il quinto. Lo ha accolto il direttore generale Baldissoni, che aveva accompagnato passo dopo passo la difficile trattativa conclusa un mese fa a Londra alla fine del corteggiamento di Baldini. Barba lunga e rifinita da hipster, una valigia e uno zaino, si è subito trasferito in un albergo in zona Eur e poi ha visitato il centro sportivo di Trigoria, dove ha conosciuto gli altri dirigenti, a cominciare dall’a.d. Umberto Gandini. Il tempo di infilare una cravatta e si è spostato a Pescara, due ore di macchina dal quartier generale della Roma, dove ha incontrato la squadra e ha salutato a bordo campo a uno a uno i giocatori augurando loro “suerte” per la partita.

PAROLE – James Pallotta lo ha salutato con trasporto da Boston: «Non vedo l’ora di cominciare una nuova era per la nostra società, attraverso una collaborazione che durerà molti anni. Non potrei essere più felice di lavorare con un dirigente che unanimemente è considerato una delle migliori menti del calcio». Monchi invece ha rilasciato la sua prima intervista da direttore sportivo della Roma al sito del club. «Questo è un progetto esaltante – dice -, sono molto grato a questa società storica per avermi scelto perché la cosa più importante per me è lavorare in un posto dove mi sento amato. Sono motivato e ho molta voglia di cominciare il nuovo percorso». Sui motivi che lo hanno spinto alla Roma, Monchi chiarisce: «Oltre all’interesse che mi è stato dimostrato dal primo giorno, mi attraevano le potenzialità del club che ha i margini per conseguire obiettivi importanti. Intendo aiutare la Roma a conquistare grandi successi. Con Jim (così chiama Pallotta, ndr) si è creato immediatamente un ottimo feeling: siamo riusciti a parlare la stessa lingua, anche se io mi esprimevo in spagnolo e lui in inglese, cioè la lingua di un gruppo che ha professionalità, idee e obiettivi chiari».

FUTUROE’ rimasto colpito dai molti messaggi ricevuti dai tifosi: «Li ringrazio per l’affetto che mi hanno mostrato attraverso i social network. Posso solo promettere loro che continuerò a lavorare con lo spirito che mi ha consentito di arrivare alla Roma: non riposerò neppure un secondo per raggiungere gli obiettivi che tutti abbiamo in mente». Non a caso è già operativo. E’ venuto non in visita ma per restare. E domenica assisterà al derby. Due le missioni che gli sono state affidate nel breve periodo: la scelta dell’allenatore, che è un vero rebus dopo l’apertura di Spalletti di domenica, e la ristrutturazione dell’organico che per questioni di bilancio prevede la cessione di almeno un giocatore importante. Ieri il Mundo Deportivo, quotidiano spagnolo ben informato, ha scritto di un sondaggio per Marcelino, che in passato è stato molto vicino all’Inter e da un anno ha lasciato il Villarreal. Con Monchi ha lavorato a Siviglia nella stagione 2011/12 fino all’esonero di febbraio. Ma il numero uno nel gradimento della dirigenza romanista rimane Unai Emery.

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