Molotov a Prati, la pista degli ultrà

Corriere della Sera (R.Frignani) – Ieri sera il furgone con il cofano annerito era regolarmente in servizio davanti alla curva Sud dello Stadio Olimpico. Come ogni volta in cui gli agenti del commissariato Prati si occupano dell’ordine pubblico al Foro Italico, in occasione delle partite della Roma e della Lazio. Un evidente segno di continuità che la Questura ha voluto dare ieri poche ore dopo l’attentato subito proprio dall’ufficio di via Ruffini dove nella serata di venerdì un uomo in sella a uno scooter e con il volto coperto da un casco ha lanciato una bottiglia incendiaria contro il veicolo del commissariato bruciandolo parzialmente. L’ipotesi principale seguita dagli investigatori è che il gesto possa essere in qualche modo legato proprio all’attività dei poliziotti di Prati all’Olimpico contro le frange più estreme e violente del tifo, sebbene non vengano escluse altre piste, da quella politica legata ai movimenti anarchici a quella della criminalità comune. Un quadro comunque «inquietante», come fra gli altri lo ha definito lo stesso governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Sul caso indaga ora anche il pool antiterrorismo della procura già impegnato negli accertamenti per risalire ai responsabili dell’attentato di qualche giorno fa alla caserma dei carabinieri di via Britannia, a San Giovanni.

Ieri mattina il questore Guido Marino si è recato al commissariato Prati per manifestare la sua solidarietà e quella di tutti i poliziotti ai colleghi dell’ufficio preso di mira. Nel frattempo, però, proseguono le indagini per individuare chi ha materialmente lanciato la molotov e capire il movente del gesto, commesso in prima serata, con i locali del quartiere a ridosso del commissariato pieni di clienti. Un atto che potrebbe essere di vendetta per le attività investigative del commissariato, ma forse anche di quelle amministrative. Intanto vengono visionate anche con strumenti altamente tecnologici in possesso della polizia scientifica le immagini registrate della videosorveglianza sia del presidio di polizia sia di altri edifici vicini che avrebbero ripreso l’individuo mentre si ferma con lo scooter, un Honda Sh scuro, scende dal motorino e lancia la bottiglia incendiaria contro il furgone dopo averla accesa. Si stanno passando al setaccio anche le operazioni di polizia più recenti per capire se in passato ci siano state minacce nei confronti del personale della polizia impegnato in delicate indagini. «Chi attacca le forze dell’ordine con bombe molotov attenta direttamente alla libertà e alla democrazia,ma la polizia di Stato non si fa intimidire», dice Daniele Tissone, segretario generale del sindacato Silp Cgil. «Questo è il momento della solidarietà, ma non possiamo non porre al centro dell’agenda anche le gravi carenze organiche all’interno della Polizia», afferma invece Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia.

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