Moggi: “La Roma ha venduto certezze e comprato speranze. Sensi non si fidava di nessuno, per questo è diventato povero. Lotito era romanista”

Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus radiato dopo la vicenda Calciopoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Questo un estratto delle sue parole dove affronta temi legati alla Roma:

Lo scudetto.
«Lo vince l’Inter alla grande. Conosco poco Spalletti, mi sembra un prete quando parla, ma hanno fatto una gran squadra. Hanno preso un centrale difensivo forte, uno in mezzo al campo che tira la linea, Nainggolan, e un campionissimo là davanti, quel Martinez».

Le altre?
«La Roma ha venduto certezze e comprato speranze. Il problema lì è che si fabbricano eroi in dieci minuti, vedi Kluivert. Il Napoli è da primi posti, ma non vedo come possa vincere».

Hai visto l’intemerata di Lotito contro Simone Inzaghi?
«Il problema sarebbe stato se l’avesse fatto davanti alla squadra, ma così in privato può essere un’utile svegliata. Lotito è fatto così, è un dittatore, ma ha salvato la Lazio e la tiene ai vertici del calcio. Sai come l’ho conosciuto, Lotito?».

Mi manca.
«Quando andai alla Roma, lui era fidanzato con la figlia di Mezzaroma, socio di Sensi allora. All’epoca era romanista, Lotito. Mi stava sempre addosso, mi rompeva. “Me lo levi di torno questo qui!”, dicevo al suocero».

Pentito almeno di aver rubato Ferrara e Paulo Sousa alla Roma per portarli alla Juve.
«Quello è vero. C’era Sensi alla Roma. Gli dico: “Presidente, abbiamo un giocatore eccezionale a Lisbona”. E lui: “Ho un parente là, ci penso io”. Poi gli parlo di Ferrara. E lui: “Ho un mio avvocato a Napoli”. Così, passo alla Juventus e gli ho fottuto i giocatori. Sensi non aveva fiducia in nessuno, per questo era il più ricco ed è diventato il più povero».

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