Mirante sfida la Juve, dove tutto cominciò

Corriere dello Sport (M.Filacchione) – La più bella parata inutile della sua carriera giallorossa l’ha fatta al Bentegodi sabato scorso: Tameze che allarga il pallone, lui che cadendo solleva la gamba sinistra in controtempo e devia sulla traversa. Al netto della topica burocratica che ha condannato a tavolino la Roma, Antonio Mirante aveva fatto il possibile per tenere a galla la Roma, come del resto gli capita spesso da quando è approdato a Trigoria. A 37 anni e due mesi, la sua presenza tra i pali è però sempre la certificazione di un problema: se lui gioca vuol dire che il titolare designato sta fallendo. Nella stagione scorsa il rendimento di Pau Lopez, partito discretamente, si è via via afflosciato. Nell’ultimo scorcio di campionato, lo spagnolo è stato titolare probabilmente solo perché Mirante era out per un problema al polpaccio. Difficile pensare che Pau, che ha 25 anni ed è il portiere più costoso della storia del club, possa restare fuori a lungo, ma dovrà lavorare e dimostrare di aver ritrovato condizione e reattività. Nell’attesa la porta è in buone mani. A difendere la porta di domenica ci sarà Antonio Mirante proprio contro il club che lo lanciò qualche era fa.

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