Mirante: “Non ho la ricetta per capire come se ne esce. Non è facile giocare ogni tre giorni”

Antonio Mirante, portiere della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Udinese 0-2. Queste le sue parole:

MIRANTE A SKY SPORT

Manca la prestazione, cosa succede? Come se ne esce?

Non ho la ricetta per capire come se ne esce. Non è facile giocare ogni tre giorni, non è facile preparare bene le partite. È un momento complicato. Dobbiamo fare il nostro lavoro e c’è da farlo con grande coraggio e professionalità. Nei momenti duri c’è da mettere più di quello che abbiamo dentro.

Siete stanchi fisicamente…

Dobbiamo tirare più degli altri, dobbiamo approcciarci meglio alle partite. Poi l’espulsione ha complicato la nostra partita che era già in salita. Abbiamo fatto meglio che in undici, poi alla fine la squadra era cotta e abbiamo preso il secondo gol.

Nelle settimane che hanno preceduto la ripresa del campionato nel vostro spogliatoio quanto era grande la voglia di ripartire?

A parte che lo spogliatoio non c’era (ride, ndr), ci sentivamo. Un giorno c’era la voglia di riprendere e magari due o tre giorni dopo c’era scetticismo. Nel momento in cui si è deciso di giocare scuse non se ne devono trovare. Tutti abbiamo avuto le stesse difficoltà, appellarci a questa cosa non serve e non è giusto.

MIRANTE A ROMA TV

Che idea ti sei fatto sul momento della Roma?

In questo momento è molto difficile analizzare le partite. Ci potrebbe essere la componente fisica, quella di giocare ogni tre giorni, ma non mi va di cercare degli alibi, perché tutte le squadre hanno gli stessi impegni. Sicuramente oggi non abbiamo iniziato bene, non abbiamo avuto la cattiveria di una squadra che voleva rifarsi dopo la sconfitta contro il Milan. Abbiamo subito gol in una ripartenza, l’espulsione ha complicato le cose, anche se in inferiorità numerica abbiamo creato di più. Poi sinceramente negli ultimi 15 minuti i miei compagni erano stanchi, dopo aver rincorso tutta la partita gli avversari, ma credo che i primi 20 minuti oggi abbiano inciso molto sul risultato finale.

Ora serve ricompattarsi in vista del finale di stagione e dell’Europa League. Vi siete parlati nello spogliatoio?

Prima di tutto non bisogna staccare la presa. Secondo me non bisogna parlare di onorare la stagione, noi dobbiamo soltanto pensare a fare più punti possibili, con l’ambizione, la fame, la voglia di vincerle tutte e ritrovare la consapevolezza che siamo una grande squadra. In questo momento forse è questa la cosa più complicata, soprattutto per i più giovani, sta a noi più vecchi far capire che questa è una strada da percorrere. Oltre a questo ci vuole cattiveria, determinazione, fame e tante cose che possano farci buttare alle spalle questo periodo. In quattro giorni, con due partite, si possono capovolgere le situazioni. Dobbiamo focalizzarci su questo. Tra due giorni abbiamo il Napoli, che è uno scontro diretto e possiamo ribaltare un umore e un periodo un po’ particolare.

Dovete fare qualcosa in più voi leader dello spogliatoio? Cosa non sta funzionando? C’è la voglia di cambiare questo periodo?

Quando si parla di leader, non per forza i più vecchi devono richiamare i più giovani. Se abbiamo perso queste due partite significa che anche noi abbiamo dei grandi demeriti, al di là delle prestazioni singole. Secondo me la Roma è da altissima classifica e questo deve essere il pensiero comune. Non solo per il nostro blasone e nome, ma per le nostre qualità, dobbiamo dimostrarlo però sul campo. Devi dimostrare di essere più forte dell’Udinese non solo sulla carta, ma in tutto.

Perché gli altri hanno voglia e cattiveria mentre noi no?

Io non ho detto che non abbiamo voglia, ovviamente dopo una partita del genere è difficile parlare di un atteggiamento positivo della squadra all’inizio della partita. Una squadra che viene da una sconfitta deve impattare sicuramente in modo diverso alla gara. Siamo andati in difficoltà, sotto di un uomo e abbiamo comunque creato. Dobbiamo metterci qualità, insieme anche a doti umane. Ovviamente devono venire fuori le qualità dei singoli, che in questo momento ci possono dare una mano.

In questo momento della stagione c’è ancora tempo per migliorare la condizione fisica?

Secondo me oggi non abbiamo corso poco, la condizione fisica non c’entra. Siamo stati una squadra che ha reagito e secondo me dobbiamo agire in questo tipo di partite. La nostra condizione è difficoltosa in questo momento, come quella di tutte le altre squadre, giocando ogni tre giorni. L’entusiasmo può fare la differenza. Una serie di risultati utili può fare la differenza, ti fa sentire di meno la fatica e ti dà quella voglia e determinazione. Cercheremo di fare bene a Napoli.

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