La Repubblica – Parte la rincorsa al terzo posto. Totti, voglia di gol a San Siro

Dieci, come il numero sulla maglia di Totti, come le giornate che mancano al termine del campionato. E come il voto che Luis Enrique vorrebbe dare alla sua Roma, dopo averla pesantemente criticata per la prestazione contro il Genoa. Oggi lo spagnolo si confronterà con i giocatori del reparto difensivo, poco attenti alle sue indicazioni e più propensi a fare qualche movimento di testa loro. Il confronto, soprattutto con Heinze (con l’ultima presenza è scattato il rinnovo per un altro anno), in tal senso è aperto da inizio stagione, con il ruvido argentino pronto a dire la sua al tecnico, guidando i compagni in campo da leader naturale quale è. Ma a Milano servirà remare tutti dalla stessa parte, fondamentale non spaccare in due la squadra, avvicinando e compattando i reparti.

In tal senso appare fondamentale il recupero di Francesco Totti, per la trasferta di sabato e per le dieci giornate di campionato che mancano alla fine. L’attaccante anche ieri si è allenato, insieme a Pjanic, e conta di recuperare definitivamente dall’elongazione del bicipite femorale sinistro, mettendosi già da oggi a disposizione di Luis Enrique. Il capitano giallorosso ha realizzato fin qui solamente quattro gol, tutti all’Olimpico. Ma la Scala del calcio è un palcoscenico storicamente stimolante per Francesco, deciso a riprendersi subito una maglia da titolare. A questo punto inevitabile scatti una dura competizione per le altre due maglie, con Osvaldo, Borini, Lamela e Bojan in corsa per convincere l’allenatore. Confermato, sulla sinistra, Jose Angel, che ieri, sul sito ufficiale della Roma, ha spiegato il momento. «L’inizio del campionato per me è stato molto positivo e la squadra sta crescendo di giorno in giorno e adesso aspira ad ottenere un posto in Europa. Mi sono reso conto di quanto siano esigenti i nostri tifosi, molto attenti all’evoluzione dei giocatori. Critici quando le cose non vanno bene, ma anche molto generosi quando il lavoro è positivo». E, da aggiungere alle parole del giovane spagnolo, molto pazienti. Nessuna contestazione post-derby, solo uno striscione esposto lunedì sera di condivisione delle idee che la società americana sta cercando di portare, purché finalizzate al ritorno nel calcio dei grandi. Il terzo posto è ancora possibile, e dentro Trigoria se ne parla apertamente. Ma la corsa Champions deve per forza passare anche da Milano e da un turno che metterà a dura prova la già scarsa continuità degli uomini di Luis Enrique.
La Repubblica – Francesca Ferrazza

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