Il Messaggero – Illusione Roma

De Rossi commette un fallo di mano inutile per il rigore del pari, Kjaer si addormenta nel finale e consegna il successo ai rossoneri. Luis Enrique arretra la Roma pure a Milano, ma la prudenza paga solo nella prima parte. Nella ripresa, giallorossi troppo fiacchi nelle ripartenze: per i campioni d’Italia è semplice aggiudicarsi i tre punti, meritati per le occasioni create. Nei primi quarantacinque minuti la gara rimane in equilibrio solo perché l’asturiano opta per un assetto meno spavaldo.

Non è questione di uomini. L’unica novità è Marquinho, ma solo perché Pjanic non è ancora al top e riparte dalla panchina. I correttivi decisi dopo il derby sono più evidenti nel pomeriggio di San Siro. I terzini Rosi e Taddei si stringono ai due centrali Kjaer ed Heinze, solo uno di loro parte, quando è il caso. De Rossi rimane basso a coprire la difesa. Quando partecipa alla fase offensiva, c’è Gago che prende il suo posto. Tutto studiato e semplice. La Roma si piazza nella metà campo davanti a Stekelenburg. Borini e Osvaldo partecipano alla copertura delle fasce. Totti riesce a far salire i compagni. Insomma i giallorossi scelgono di aspettare. E con la rapidità di Borini, ribaltano l’azione.

Il Milan, sicuramente più interessato alla partita d’andata con il Barça, non alza il ritmo. Così la Roma non fatica a stare in partita. Subisce il pressing blando di Ibrahimovic, El Shaarawy ed Emanuelson, Stekelenburg non rischia e gioca la palla lunga con i piedi. Allegri ha diversi assenti e perde anche Thiago Silva dopo dieci minuti, problema muscolare alla cosca destra: al suo posto Zambrotta con Bonera che scala in mezzo. Il tiro più pericoloso di Ibrahimovic è su punizione: destro potente, alzato sopra la traversa da Stekelenburg. L’occasione migliore, dopo un destro a lato di Borini, se la costruisce El Shaarawy: destro a giro da sinistra e palo al quarantunesimo. Nel finale del tempo, i giallorossi sono più intraprendenti. (…) Ma sempre da destra, arriva il vantaggio prima dell’intervallo. Rasoterra di Borini intercettato da Ambrosini e finito fuori area sul piede di De Rossi che conclude di forza. Osvaldo, in spaccata, firma l’1 a 0 al quarantaquattresimo e festeggia il nono gol in campionato.

La ripresa parte con altre due chance per la Roma, cucchiaio alto di Totti e sinistro in diagonale di Marquinho, respinto da Abbiati, su verticalizzazione di Taddei. Dal possibile 2 a 0 alla resa. Il Milan pareggia su rigore, trasformato all’ottavo da Ibrahimovic: all’arbitro Mazzoleni non sfugge il tocco di mano di De Rossi sul destro di Ambrosini, bravo a catapultarsi palla al piede nell’area giallorossa. Allegri vuole i tre punti e fa entrare subito Boateng per Emanuelson. Luis Enrique replica due minuti dopo con Pjanic per Totti e Bojan per Borini.

La Roma soffre: è lunga e va a strappi. Il Milan ha due occasioni: destro di Ibrahimovic con Stekelenburg che si salva in angolo e sinistro di Muntari che si stampa sulla traversa, con leggera deviazione del portiere olandese. Osvaldo, di testa, conclude alto su punizione di Pjanic. Tocca a Lamela, negli ultimi quindici minuti, fuori Gago. Pjanic arretra da intermedio. Muntari lancia da centrocampo per Ibrahimovic, Kjaer calcola male la traiettoria e lo svedese, con un pallonetto, salta Stekelenburg e appoggia di testa nella porta vuota per il 2 a 1 al trentottesimo. Lo svedese, tra campionato e coppe, è già a ventinove reti. Il regalo del danese, recidivo, certifica invece la tredicesima sconfitta dei giallorossi, l’undicesima in questo torneo, dopo due vittorie di fila. Ma per la zona Champions hanno ancora 9 partite a disposizione. Sono comunque tante.
Il Messaggero – Ugo Trani

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