Milan, Gattuso: “Siamo contenti delle ultime prestazioni. La differenza la fa la mentalità, il saper soffrire” – VIDEO

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, al termine della gara in casa della Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

GATTUSO IN CONFERENZA STAMPA

Si aspettava una Roma così?
Lei ha detto che il 4-2-4 vi ha favoriti. Nel primo tempo a tratti ci hanno schiacciato, abbiamo sbagliato tatticamente non facendo girare il pallone, spesso abbiamo fatto passaggi lungo-linea con i laterali e la Roma ci ha messo sotto. Il loro cambio modulo non ci ha facilitati, ma quando giochi con due attaccanti se non lavori bene ti appiattisci. Noi siamo stati aiutati perché abbiamo trovato più campo aperto.

Qual è la soddisfazione più importante?
La soddisfazione più grande è vedere la squadra che prima si abbatteva con nulla, non lavorava di squadra e si affidava alle qualità dei singoli. Invece oggi combatte, lavorando bene. A livello tecnico sapevo che era una squadra valida, e la soddisfazione è vedere la squadra saper fare tutto, senza soffrire gli avversari.

Su quale aspetto ha lavorato di più?
Da quando sono arrivato a Milanello c’è gente che si è sacrificata e ha sofferto, il primo mese è stata dura perché si lavorava con metodi diversi. I ragazzi hanno saputo soffrire mettendosi a disposizione, credendo in qualsiasi cosa gli venisse proposta. In questo momento però non dobbiamo dimenticare le figuracce contro il Benevento e le partite precedenti e gli errori commessi e il perché sono stati commessi. Partita dopo partita vediamo dove possiamo arrivare, sono certo che abbiamo grandi margini di miglioramento. Dobbiamo ricordare i sacrifici fatti, portarceli dentro nei momenti difficili perché può darci di più.

Su quale aspetto invece ha visto la Roma più in difficoltà?
Non ho visto una Roma in difficoltà, ha giocatori straordinari con qualità molto importanti. Noi veniamo da un buon momento, i risultati dicono che non perdiamo da 12 partite, ma molti episodi ci hanno agevolato perché credo fortemente che la Roma sia una grande squadra. Siamo stati bravi a rimanere in partita e a fare due gol sfruttando il campo aperto, ma non ho visto una Roma in difficoltà.

 

GATTUSO A MEDIASET

I giocatori l’hanno sommersa per esultare…
Siamo contenti delle prestazioni. Mi piace perché pane al pane vino al vino. Il primo tempo abbiamo sofferto moltissimo mentre nel secondo tempo abbiamo giocato un calcio diverso, trovavamo le linee di passaggio con Suso e Chalhanoglu in mezzo al campo. Prima volevamo uscire sempre linea-linea con i due terzini e le ali mentre nel secondo tempo abbiamo cambiato e quando loro hanno messo 4 attaccanti per noi è stato più facile prendere campo. È stata una partita molto sofferta e penso che la Roma è una signora squadra.

Cambiano le prospettive di questo Milan dopo questi risultati?
A fine partita ho fatto i complimenti ai ragazzi e gli ho detto che dobbiamo stare con i piedi per terra. Potevamo fare di più nei primi mesi, anche nella mia gestione, perché abbiamo perso punti con Benevento e Verona, non con grandissime prestazioni, ma adesso stiamo rincorrendo dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo. La differenza non credo la faccia la qualità tecnica perché questa squadra ne ha. Abbiamo ragazzi giovani e la differenza la fa la mentalità, il saper soffrire, il fatto di mettere una pezza, di lavorare di reparto.

Stasera avete fatto un secondo tempo perfetto. Il secondo gol di Calabria è tipico del 4-3-3. Lavori molto su questo tipo di movimenti?
Il primo tempo ero molto arrabbiato perché, come ho detto, abbiamo giocato molti palloni linea-linea e ci siamo mossi male e invece noi ultimamente stiamo coprendo molto bene le zone del campo con i movimenti. L’esterno deve venire dentro con i tempi giusti per lasciare spazio al terzino. Il primo gol lo fa anche Kessié che si butta in mezzo e crea un’altra linea di passaggio. A noi piace portare uomini nell’area e arrivarci con i movimenti sera palla o con la palla. Questi sono i concetti su cui stiamo lavorando. Io mi soffermerei anche sulla difesa che sta facendo bene. Oggi con i due attaccanti era difficile, scappiamo sempre al momento giusto e si sono comportati veramente molto bene.

Quanta voglia ha di derby?
Il problema e che noi rimaniamo qua fino a mercoledì e abbiamo la sfida con la Lazio che è molto importante con una squadra veramente forte. Poi da giovedì ci riposeremo e penseremo alla sfida con l’Inter.

GATTUSO A SKY

Due mesi fa non ci avrebbe creduto nessuno che il Milan sarebbe venuto qui a Roma a dominare la partita…
Sono d’accordo con quello che ha detto Fazio, la Roma ci ha messo in difficoltà nel primo tempo. Siamo stati bravi noi a non renderli pericolosi lavorando bene, concedendo poca profondità e accorciando bene. Abbiamo fatto bene anche se abbiamo commesso qualche errore ad esempio con gli esterni giocando palloni di facile lettura. Nel secondo tempo sono cambiate le cose, abbiamo avuto più campo quando loro si sono messi a due punte. Siamo stati bravi perché abbiamo saputo soffrire contro una grandissima squadra.

Domenica vota?
Vediamo (ride, ndr). Io voto a Varese, dove c’è Galliani che è un amico.

Oggi la crescita del Milan si è consolidata. Oltre al battibecco con Kolarov, ciò che salta all’occhio è il tasso tecnico che schieri in campo e la tenuta fisica. Su quale idea hai lavorato di più?
Sulla compattezza e sulla fase difensiva, e penso che si veda. La squadra è giovanissima, ha una media età di 23/24 anni, e con tanti giocatori tecnici. Ho lavorato su questo, poi tante cose sono rimaste, come il palleggio, anche se noi magari verticalizziamo di più. Sono fiero di come lavorano i reparti e come la squadra tiene il campo.

Sei arrivato al Milan, e non era scontato. Ci pensi al futuro?
Questo spetta alla dirigenza, non a me. Ora non firmerei, ma solo per scaramanzia. La priorità è ai dirigenti che mi hanno dato questa possibilità incredibile. Se non avessero creduto in me non avrei avuto questa chance. Lavoro tranquillo, poi vedremo. Rimanere qui è certamente la mia priorità, mi sento a casa. Ho vissuto qui per 14 anni, è un orgoglio per me lavorare dove conosco tutti e dove mi sento a casa.

Si nota un ottimo spirito di sacrificio…
Sono bravi i ragazzi, credono fortemente in ciò che gli si dice. Lavoriamo tanto su questi aspetti. Si guardano gli atteggiamenti oltre alle giocate, mi interessa lo spirito. Dobbiamo diventare squadra, in campo devono essere fratelli e professionisti, e devono sacrificarsi l’uno per l’altro. Io ci ho costruito una carriera su questo.

Il derby?
Non ci sto pensando ora. Staremo fino a mercoledì qui a Roma per giocare con la Lazio, dove ci giochiamo tantissimo. La Lazio è fortissima e ti può far male in ogni momento. Ci serve recuperare energie, poi da giovedì penserò al derby.

GATTUSO ALLA RAI

Milan compatto che non ha dato spazi alla Roma, avete aspettato il momento giusto e poi avete colpito: prima con Cutrone e poi Calabria…
Il primo tempo penso che la Roma ci ha messo in grandissima difficoltà, ci ha schiacciato ma ci siamo difesi abbastanza bene. Abbiamo sofferto perché abbiamo giocato troppi palloni sulle linee, da Rodriguez a Suso e da Calabria a Calhanoglu. Nel secondo tempo abbiamo cambiato, abbiamo trovato posizione diverse e linee di passaggio diverse, ma il primo tempo la Roma ci ha creato delle difficoltà.

Cutrone ha il fiuto del gol, non è poco per un attaccante così giovane…
No non è poco ma sicuramente può migliorare. Quando gli arriva la palla può lavorarla meglio e far salire i compagni di squadra, questo è un aspetto che può migliorare. Dopo le altre cose ce l’ha, fanno parte del suo dna, in questo momento è un giocatore che ha grandi margini di miglioramento.

Cutrone e Calabria sono la firma del Milan di Gattuso?
No la firma è di tutti, dei 25 componenti che rappresentano lo spogliatoio, perché chi non gioca si allena sempre a mille all’ora con grande senso di appartenenza. E’ difficile scegliere perché magari giocatori che fanno gol la settimana prima quella dopo tornano in panchina. In questo momento penso che i giovani devono imparare dai più vecchi e qualche atteggiamento lo possono limare. Non mi piace parlare molto dei giovani, perché dobbiamo volare basso e negli ultimi anni si è visto che il calcio italiano ha creato dei mostri. Si parla dopo 300 partite e non dopo un gol o quattro o cinque partite.

Che cosa hai detto ai tuoi giocatori quando sei arrivato?
Quando ho accettato di prendere questa squadra sapevo che era una squadra qualitativamente molto forte ma non bastava. Dovevamo essere più compatti, dovevamo far capire ai ragazzi che per giocare a calcio c’è da soffrire ripeto sempre che se qualcuno non si sopporta nello spogliatoio non m’interessa, l’importante è che siano fratelli in campo.

Sembra che abbiate delle energie in più rispetto ad inizio a stagione. E’ cambiato qualcosa nella preparazione atletica?
Ho la mia metodologia fatta di lavori non molto lunghi ad alta intensità. Bastano due tre giocatori per far abbassare il ritmo, chi non ha la voglia o è stanco mentalmente in quel momento torna dentro a fare lavoro a secco. Ma parlare è difficile, bisogna sempre toccare con mano le situazioni.

Ora avrete prima la Coppa Italia e poi il derby…
Una settimana impegnativa, ma penseremo ad una partita alla volta. Prima c’è la Coppa Italia che per noi è importantissima e poi da giovedì penseremo al derby.

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