Mihajlovic: “Non dobbiamo arrenderci e pensare che il campionato sia finito. Dobbiamo reagire e combattere. Cerci out per scelta tecnica. La Roma è una squadra forte ma conosciamo i punti deboli. Garcia? Con lui sembra una sfida tra pistoleri”

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Dopo Garcia anche Sinisa Mihajlovic interviene in conferenza stampa pre Roma-Milan. Queste le parole del tecnico serbo:

Che partita sarà?
“Sappiamo che è una partita importante, dobbiamo andare là convinti dei nostri mezzi e buttandola dentro quando ci capita l’occasione. Dobbiamo fare la nostra partita senza timore e curando la fase difensiva”.

Roma e Milan sono due squadre in difficoltà…
“Sono entrambe sotto le aspettative. Sotto il punto di vista del gioco noi creiamo ma non segnamo. Conoscendo la città di Roma dico che è più difficile l’ambiente romano di quello milanese. Noi siamo professionisti, fa parte del calcio e del gioco, l’unico modo per uscire da questa situazione è vincere”.

E’ convinto di questa squadra?
“Io resto convinto che quando questa squadra è al completo può competere per i primi tre posti e non lo siamo mai stati. E’ vero che ci mancano 5-6 punti per quanto dimostrato in campo, come è vero che quando capitano le occasioni vanno sfruttate. Per la troppa voglia di vincere abbiamo subito gol. Può succedere in casa, quando devi fare gol a tutti i costi. Non possiamo essere in bilico a ogni partita”.

Partita da ultima spiaggia…
“Sono abituato, faccio questo lavoro e sono nel calcio da 30 anni. Fa parte del gioco, io come sempre sono sereno e fiducioso nel lavoro mio e di questi ragazzi. Io so che ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. So che queste due partite sono fondamentali, non mi nascondo, ma le affronto a testa alta e avanti per la mia strada. Poi i risultati stabiliscono se rimani o non rimani, ma è la società che decide poi”.

I tanti errori possono essere legati alla paura e alla mancanza di personalità?
“L’atmosfera sicuramente non aiuta. I ragazzi sicuramente possono sentirsi meno tranquilli, ma sappiamo che le pressioni al Milan sono all’ordine del giorno ed è giusto che sia così. Perciò dobbiamo reagire e avere personalità, anche se so che non è facile. Le qualità ci sono se le occasioni le creiamo. Penso anche che ci giri un po’ male. Non vogliamo appellarci però alla sfortuna, sappiamo dove dobbiamo migliorare. Dobbiamo essere più sereni e cattivi sotto-porta”.

L’assenza di Cerci?
“E’ una scelta tecnica”.

Si può fare un parallelismo con la situazione di Garcia…
“Sembra una sfida tra pistoleri tra me e lui, ma non ci sono analogie. Lui è lì da 3 anni a Roma, io da 6 mesi al Milan. Se giochiamo come sappiamo possiamo fare risultato”.

E’ una squadra senza identità?
“Non credo. Prima della partita con il Bologna in 12 partite abbiamo avuto una continuità non solo di risultato, ma anche di prestazione. Io vedo squadre che subiscono magari per tutta la partita, fanno un tiro in porta e vincono. Noi fatichiamo a sfruttare le occasioni create. L’ho fatto vedere ai nostri ragazzi, contro il Bologna abbiamo fatto 37 passaggi in un’azione e poi siamo andati alla conclusione. Sentivamo un po’ di fischi, ma noi cerchiamo di far girare il pallone per aprire le difese avversarie. Nel calcio i risultati cambiano gli umori”.

Serve cambiare l’allenatore?
“Questo non si può mai dire, non c’è una regola fissa. Non ho mai dato le dimissioni, ma se io vedo la mia squadra che non si allena bene o che non è unita, sono il primo a tirarmi fuori. Fino a che non ci sono questi presupposti non lo farò io. Mi han detto che la squadra è disunita, mentre con il Frosinone erano tutti uniti con Mihajlovic. Questo fa parte del gioco. La mia impressione non è quella”.

Sente la fiducia della società?
“A me ogni giorno arriva la rassegna stampa e ho detto ai ragazzi dell’ufficio stampa di mandarmi solo gli articoli che parlano bene di me e quindi non leggo i giornali da un mese e mezzo. Per non farmi condizionare preferisco leggere altre notizie. Penso che comunque la società è sempre vicino a noi, è importante che remiamo tutti verso lo stesso obiettivo e cerchiamo di fare tutti il nostro dovere cercando di dare sempre il massimo. Non mi sono accorto di una non-fiducia della società”.

Ha sentito Berlusconi dopo la sconfitta?
“Mi sembrava strano l’altra volta che non l’avesse fatta. Non ci siamo sentiti dopo la partita, ma prima. Ci sentiremo oggi o domani, è sempre il presidente che chiama”.

Cerci fischiato…
“Non è la prima volta che viene fischiato e c’era solo lui come sostituto in quel ruolo. Cerci ha avuto un’occasione importante e ha sbagliato. Se avesse fatto gol avreste detto che avevo fatto bene a fare il cambio. Non abbiamo perso per l’occasione sbagliata da lui”.

Avete in rosa tanti giovani e soprattutto tanti italiani…
Uno dei nostri obiettivi era quello di valorizzare i giovani e far giocare i giocatori italiani misti a quelli stranieri. Nella partita con il Frosinone abbiamo finito con 8 italiani in campo su 11 e un’età media di 25 anni che è tra le più basse in Serie A. Stiamo lavorando anche per il futuro, i giovani hanno sempre fatto il loro dovere. Il giudizio cambia perchè è sempre tutto nero e abbiamo 28 punti in classifica. Con i 5-6 punti in più che ci siamo meritati sul campo i giudizi cambierebbero. Io come allenatore guardo anche altre cose. Io guardo con una prospettiva più ampia. Penso che da quel punto di vista stiamo facendo tutti un buon lavoro. Naturalmente i risultati non sono quelli che ci aspettavamo o che ci meritavamo, ma io non vedo tutto così nero o negativo”.

Ci sarà qualche cambio di formazione?
“La squadra fisicamente sta bene. Qualche cambio ci sarà perché c’è qualche acciaccato e visto che mercoledì avremo una partita importante. Domani e mercoledì ci saranno formazioni per vincere”.

Mihajlovic ha parlato anche a Milan Channel:

Cosa ha detto ai giocatori?
“Che non dobbiamo arrenderci e pensare che il campionato sia finito. Dobbiamo reagire e combattere, alla fine il lavoro paga. E’ stata una sconfitta che brucia, ma sono curioso di vedere la reazione della squadra domani”.

Come si sente lei?
“L’ho detto anche ai ragazzi dell’ufficio stampa, mandate solo gli articoli di giornale dove parlano bene. E’ un mese e mezzo che non mi mandano più niente (ride, ndr). Fa parte del mio lavoro, io dò sempre il massimo e lo farò finchè sarò qua. Rimango fiducioso nel lavoro mio e di questi ragazzi”.

La classifica?
“Ci mancano sicuramente 4 o 5 punti, purtroppo non siamo mai stati al completo. Ci abbiamo messo anche noi del nostro. Creiamo tanto, ma segnamo poco. Questa è una delle cose che dobbiamo migliorare. La Roma ci può mettere in difficoltà, ma conosciamo anche i loro punti deboli. Dobbiamo cercare di rimanere nella partita più tempo possibile”.

Le difficoltà di Roma e Milan…
“Veniamo da un campionato complicato per entrambi. Siamo rimasti delusi e amareggiati tutti per la sconfitta con il Bologna, io per primo. Non dobbiamo arrenderci e perdere fiducia in noi stessi. Ho detto anche ai miei giocatori che la cosa peggiore nel cadere è rimanere a terra. Sono curioso di vedere domani la reazione della mia squadra”.

La Roma?
“E’ una squadra forte, non so se ci sarà Salah, ma hanno tanti giocatori forti, uno vale l’altro”.

Alex e Cerci assenti dai convocati…
“Alex ha un gonfiore al ginocchio, abbiamo preferito non rischiarlo per averlo a disposizione mercoledì. Per Alessio è una scelta tecnica”.

Menez è tornato parzialmente in gruppo…
“Non abbiamo avuto l’opportunità di averlo mai da inizio della stagione. L’anno scorso è stato tra i migliori, ora vediamo come procedono i carichi di lavoro e come risponde la schiena. Lo valutiamo giorno per giorno”.

milannews.it

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