Miccichè: «La Uefa impedisca ai barbari di distruggere le nostre città»

Gaetano Miccichè, presidente della Lega Serie A e vice presidente della Figc, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero a proposito della giornata di giovedì vissuta a Roma e allo stadio Olimpico. Queste le sue parole:

Come si può evitare il ripetersi di giornate come quella di giovedì quando migliaia di tifosi dell’Eintracht Francoforte hanno invaso e saccheggiato il centro della città?
«Chiamare tifosi quelle persone è perfino improprio. Occorre una sorveglianza, condotta Paese per Paese. Bisogna evitare che questi clan possano trasferirsi all’estero. Le diverse federazioni e le forze di polizia devono impedire a queste persone di partecipare alle manifestazioni sportive. La sensazione è che alcuni gruppi si muovano soltanto con la volontà di delinquere».

La Uefa dovrebbe vietare alle tifoserie più pericolose di viaggiare?
«Sì. La Uefa dovrebbe negare le trasferte alle tifoserie più a rischio».

Come può agire?
«Coordinandosi con le polizie dei diversi stati e con le rispettive federazioni. Perché un conto è il singolo appassionato che viaggia per seguire la propria squadra; un altro è l’organizzazione volta solo a creare disordini».

E le società di calcio?
«La Lega Serie A è molto attiva. I club potrebbero agevolare il lavoro di prevenzione individuando gli strati di tifoseria più pericolosi e denunciare. Tuttavia io non credo nell’istituzione di recinti dedicati in città».

L’Italia rischia di pagare un danno di immagine sul piano organizzativo per via dei “barbari”?
«Nel caso legato a Roma e alla partita della Lazio, a ricevere un danno di immagine è stato il calcio tedesco. Nel nostro paese il calcio è puro entusiasmo. Oltre 30 milioni di persone sognano con il pallone. Dovremmo guardare al nostro movimento come a un’opportunità e non certo come a una minaccia. Anche le realtà calcistiche più piccole, ad esempio, sono calate in città d’arte uniche al mondo. Io ho fiducia nel nostro miglioramento. Dovremmo sentirci fortunati ad essere parte di un mondo tanto importante, anche sotto il profilo economico».

 

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