Roma, affari di punta

dzeko

Il Messaggero (U. Trani) – Bisogna avere tanta pazienza.Per conoscere il centravanti promesso e gli altri rinforzi necessari e obbligatori, dal portiere in su. Perché la complicata e onerosa trattativa con il Cagliari per acquistare la seconda metà del cartellino di Nainggolan condiziona le operazioni della Roma. In questi giorni Sabatini cercherà di dare la spallata decisiva. Serviranno almeno 18 milioni per convincere il club di Giulini. E non si sa ancora se basteranno perché nella cifra non rientra Astori, come vorrebbe il ds giallorosso, ma al massimo il prestito rinnovato di Ibarbo. Come contropartita tecnica c’è sempre Verde da giocarsi: il giovane attaccante, però, sposta poco. Per sbloccare la situazione bisogna avvicinarsi alla richiesta iniziale. E i 18 milioni, insomma, sono tutti da destinare alla metà di Radja. Nelle ultime ore la via d’uscita più credibile è il leggero sconto. Per chiudere a 17, evitando di andare alle buste. Domani è previsto il nuovo incontro, anche se di contatti ce ne sono stati anche ieri.

COMPROPRIETÀ PESANTI –  Non c’è solo Nainggolan. Sabatini deve riacquistare anche Bertolacci dal Genoa. La spesa minima è 6 milioni (l’investimento messo in preventivo dal ds giallorosso che ieri era a Trigoria e già stasera potrebbe spostarsi al nord) e sempre per mezzo cartellino, con l’inserimento nell’affare di Iago Falque. Ma se Radja dà la priorità alla Roma, Andrea vuole chiarezza. Dietro al club ligure e al centrocampista azzurro c’è il Milan. Bertolacci dovrebbe trovare spazio pure in giallorosso: il lento recupero di Strootman lo avvantaggia. Garcia lo stima e questo potrebbe farlo sentire più sicuro. A riscatto avvenuto, però, è necessario confrontarsi sui programmi. E farli coincidere.

PRESTITI E SCAMBI –  Sabatini sa che il centravanti dovrà prenderlo per forza. Se i 14 milioni della cessione di Gervinho all’Al Jazira, ancora da ufficializzare, serviranno per Nainggolan (e come si sa nemmeno basteranno), per la prima punta bisogna far cassa con le partenze di Doumbia e Destro. Il primo ha più mercato del secondo. Ma per evitare la minusvalenza il ds potrebbe pure scegliere, per entrambi, la formula del prestito oneroso. Che, guarda caso, è anche quella che sta cercando di usare per regalare il bomber a Garcia. Il Borussia ha già detto no per Aubameyang e ha chiesto 15 milioni per Immobile (per il primo ce ne vogliono 25). Se all’estero qualche club dovesse spendere 12-13 milioni per Doumbia, sarebbe semplice arrivare all’azzurro (al Dortmund piace tra l’altro Ljajic). Più complicato, invece, convincere il Siviglia che chiede 30 milioni per Bacca, il preferito di Sabatini. E’ lo stipendio e non è il cartellino, invece, a condizionare la trattativa per Dzeko. La Roma aveva pensato di offrire 5 milioni al City per il prestito oneroso e di allungare il contratto all’attaccante (da 3 a 4). L’ingaggio da top player (e i bonus) resta al momento ostacolo insuperabile (se un giorno partiranno Doumbia e Destro, tutto sarà più semplice). Pjanic (e non solo) sta lavorando ai fianchi Dzeko e anche Begovic, il portiere della Bosnia e dello Stoke. Piace a Mancini per l’Inter (e a Wenger per l’Arsenal), ma lui sceglierebbe la Roma e la Champions. Ed è tesserabile da comunitario grazie al passaporto belga. Attaccanti da panchina: il colombiano Murillo, 21 anni, del Deportivo Calì, e Pavoletti, 28, del Sassuolo che vuole Politano. Suggestione: Eder.

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