
Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Becker. Proprio come il tennista Boris. Al cognome tedesco di Alisson, il portiere brasiliano già acquistato per 7,5 milioni, la Roma si aggancia per cercare di allargare i suoi orizzonti di mercato. In gran segreto i dirigenti hanno avviato la pratica per l’ottenimento del passaporto europeo, in modo da poter tesserare un extracomunitario in più per la prossima stagione: dando per scontato l’arrivo del baby Gerson, già annunciato alla Borsa, il secondo potrebbe essere un centravanti o un difensore.
IL FATTO – Così si spiega il sondaggio effettuato nei giorni scorsi con il procuratore Jorge Mendes per Radamel Falcao, attaccante colombiano caduto in disgrazia nelle due ultime stagioni con Manchester United e Chelsea ma tornato finalmente in buone condizioni fisiche. E’ di proprietà del Monaco, che non può più trattenerlo per questioni di budget. Falcao, 30 anni, ha voglia di rimettersi in gioco e per questo sarebbe disposto a ridursi lo stipendio di molto, scendendo fino alla “linea Dzeko”: 4,5 milioni netti. Se Dzeko andrà via, l’operazione si può chiudere anche in prestito con diritto di riscatto, la soluzione preferita di qualunque società di calcio.
PERCENTUALI – Ma non esiste solo Falcao sui tablet degli osservatori giallorossi. Ci sono centravanti più giovani che possono fare al caso della Roma e che sono stati monitorati se non contattati: il più desiderato è il belga Michy Batshuayi, considerato il nuovo Drogba per estrazione (Marsiglia) e caratteristiche tecniche. Classe ‘93, ha segnato 20 gol tra campionato, Europa League e Coppa di Francia. Per questo ha costi alti: 30 milioni. Ma attenzione. Il manager che lo gestisce è lo stesso di Wissam Ben Yedder, franco tunisino, uno dei tanti aspiranti Messi del mondo: lui è quello del Tolosa. Ha 26 anni e il contratto in scadenza nel 2017, perciò può essere acquistato per meno di 10 milioni. I suoi gol stagionali in Francia sono stati 21, uno in più di Batshuayi. Secondo i media francesi, Sabatini ha più volte chiesto notizie sul suo conto. Ben Yedder è una specie di jolly offensivo e nel gioco di Spalletti potrebbe adattarsi facilmente.
ALTRI – La Ligue 1 è un territorio stuzzicante per gli operatori di mercato perché, Psg a parte, consente approcci ragionevoli ai contratti: nessun calciatore guadagna cifre proibitive. Nemmeno Alexandre Lacazette, capitano del Lione, pronto a spiccare il volo per un club più ambizioso e remunerativo. Dopo l’Europeo uscirà dalla Francia. La Roma lo voleva già l’anno scorso, si era informata molto prima di virare su Dzeko, ma si sentì rispondere «Incedibile». Contatti ci sono stati anche per Ousmane Dembelé, bimbo precoce del Rennes: classe ‘97, ha segnato 12 gol in campionato scavalcando proprio il romanista Sanabria (fermo a 11) nella classifica dei marcatori Under 20 dei cinque principali tornei d’Europa. Ma su Dembelè ha messo ormai le mani il Barcellona.
USCITA – Qualcosa si muove, insomma. Ma niente è scontato. Perché prima Dzeko deve trovare una squadra di suo gradimento che porti almeno 12-13 milioni alla Roma. Non in Cina, dove un paio di club ha sondato il terreno a gennaio. Dzeko, classe ‘86 come Falcao, vuole ancora giocare ad alti livelli: è probabile che torni in Inghilterra, forse al West Ham che sta lottando per un posto in Europa League e gli offrirebbe uno stipendio simile a quello che gli ha promesso la Roma fino al 2020. In estate peraltro la Roma dovrà piazzare anche Doumbia (ora al Newcastle) e Ljajic (Inter). Ed è incerto il futuro di Iturbe, che Spalletti ha chiesto di esaminare durante il ritiro. C’è affollamento là davanti.
