Mercato, la Roma si ribella. Dopo Nainggolan e Pjanic, adesso l’assalto a Manolas: «Non siamo un supermarket»

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Il Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Bisogna mettersi nei loro panni, anche se preferiremmo di no. I dirigenti giallorossi ormai saltano su ogni volta che squilla il telefono. O qualcosa di simile. C’è sempre chi chiede un giocatore. Negli ultimi tempi, almeno. Da quando la squadra ha ripreso a scalare la classifica, scivolando, sbucciandosi le mani, aggrappandosi con i denti. E con la fortuna. Però Pjanic orchestra, Nainggolan segna. Manolas conserva.

QUALITA’ – Sembrava fossero tutti diventati schiappe da esposizione. Naturalmente non era così. La rosa è buona: bastava recuperare una briciola di condizione fisica, qualche meccanismo mentale rapido, la sicurezza di sé. E’ accaduto, la Roma è ormai vicinissima a garantirsi il terzo posto, spera di avanzare ancora e qualificarsi direttamente per la Champions League e soprattutto i suoi giocatori hanno ripreso a mostrarsi in giro con tutte le loro qualità. Qui sta il lato oscuro della faccenda. Adesso che il 30 giugno si avvicina – e con quella data la chiusura del bilancio annuale, che vede il club nella necessità di dare una limata al disavanzo – ogni giorno si parla di un giocatore in vendita. Non ne parla la Roma, naturalmente. Ne parlano gli altri. Prima si è fatto avanti il Chelsea chiedendo di Radja Nainggolan e offrendo 32 milioni (per ora di euro, sia ben chiaro, non di sterline), una proposta considerata decisamente da spilorci. Il Bayern di Carletto Ancelotti ha fatto capire di essere pronto a pagare la clausola rescissoria di Miralem Pjanic, begli amici: trattasi di 38 milioni. Ieri dall’entourage di Kostas Manolas hanno mandato a dire che l’Arsenal sta per avanzare una richiesta ufficiale. C’è solo da valutare la cifra. Il 50% dovrebbe andare all’Olympiacos, in teoria, ma sembra che trattando trattando si possa scendere al 20% o al 30%. Manolas è stato valutato in tutto 15 milioni al momento dell’acquisto da parte della Roma, quindi è difficile che gli inglesi possano restare al di sotto dei 30, se effettivamente vogliono avere qualche chance. Dopodiché aspettiamo novità a breve per Mohamed Salah, altro personaggino abbastanza noto all’estero. D’accordo, ce n’è abbastanza perché chiunque perda la calma. In teoria la Roma deve rinforzarsi per abbassare lo spread con la Juventus, non dare via tutti e ricominciare. E’ esattamente ciò che continuano a sostenere a Trigoria, stufi di sentire squilli: questa è la Roma, non è un supermarket.

VALORI – L’umore è seccato, anche se, come detto, qualche operazione in uscita bisognerà metterla in conto. La Roma valuta tutte le offerte, purché congrue. Soprattutto non c’è intenzione di smobilitare. I tifosi sanno esattamente che cosa bisognerebbe fare. Lo scrivono, anche. Uno striscione esposto ieri in città recita secco: «Pallotta, mantieni la promessa. Nainggolan non si vende». Naturalmente i soldi che occorrono possono arrivare anche dalla rinuncia a giocatori di sicuro avvenire ma lontani dal presente, come Umar Sadiq, come Toni Sanabria, come Leandro Paredes. Se sommate i valori presunti, vedrete che anche con i giovani si può mettere insieme una cifra rispettabile. Sanabria da solo è giocatore da una decina di milioni sul mercato spagnolo. Sadiq va riscattato dallo Spezia ma per una cifra molto inferiore a quella che può procurare con una cessione. Paredes a Empoli ha dimostrato di essere da Serie A. D’altronde se non si riesce a contenere i costi bisogna aumentare le entrate. Qualcosa accadrà, non necessariamente la partenza di un uomo chiave. Al momento la posizione più a rischio è quella di Pjanic, per via della clausola rescissoria di cui si diceva. Oggi come oggi la Roma chiede soprattutto pace. Il campionato non è chiuso. Qualche grillo per la testa frinisce ancora. Fate tacere quel telefono un altro po’, per favore.

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