Mercato dei dirigenti: idea Sabatini con Galliani

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La Gazzetta dello Sport (A.Gozzini) – Lo scenario si può costruire su alcune certezze. La prima: a fine stagione Sabatini, attuale d.s., lascerà il suo incarico alla Roma. Il divorzio è sicuro e pure già ufficiale: «Ho chiesto a Pallotta la rescissione del contratto dal 30 giugno, lui si è dimostrato disponibile. Non mi sento superato e non ho rimpianti particolari, se non quello di non aver vinto». Così Sabatini ha scelto di uscire di scena: annuncio dato già nel pre partita di Roma-Inter, lo scorso weekend. Due: il Milan, che ha Galliani come massimo rappresentante dell’area sportiva, accoglierebbe volentieri un altro dirigente, magari preparatissimo nella produzione di nuovi talenti. Tre: Galliani e Sabatini hanno buon feeling, avviato anni fa e consolidato con le ultime operazioni estive. Sabatini venne ricevuto al grand hotel che d’estate ospita Galliani e in veranda, da buoni amici, chiusero la trattativa per Romagnoli, che seguì quella per Bertolacci, con doppio bonifico intestato alla Roma. I due si presentarono in serata davanti alle telecamere, fianco a fianco per condividere l’annuncio dell’affare: non è così comune vedere due dirigenti uniti da tanta armonia. Inquadrati dalle telecamere, a trattativa conclusa, si scambiarono anche altre cortesie, Galliani: «Walter, sicuro di non voler restare a cena?». Replica: «No, grazie, devo proprio scappare!».

TANDEM – Invece di sedersi al tavolo, ma per rappresentare parti differenti, i due potrebbero ora iniziare a far fronte comune. L’idea c’è e poggia su seri presupposti: Sabatini non andrebbe a sostituire Galliani, ma a collaborare con l’a.d.. Non sarebbe dunque il piano di una rivoluzione dirigenziale ma l’ingresso nel club di un’altra figura, per quanto rilevante. Resterebbe ancora molto da fare, l’idea è concreta ma ancora lontanissima dall’esser messa in atto. Sabatini potrebbe anche decidere di restar fermo, o magari di approfondire l’interesse di Bologna e Inter (dove però anche Mancini, oltre ad Ausilio, è impegnato nell’individuare possibili rinforzi) mentre sembra aver meno probabilità l’opzione Premier: «Il Chelsea? Parlo molto male l’inglese». Al Milan lavorerebbe con l’amico Galliani, che resterebbe il vertice della struttura manageriale. La squadra, con il futuro di molti giocatori da definire, l’allenatore, con Mihajlovic costantemente in bilico, e poi la società, con le quote di minoranza ancora da destinare: mancava in effetti un po’ di movimento tra i dirigenti.

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