Medel non è Neeskens e Rodolfo Garcia è il primo italiano Ogm

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Il Corriere della Sera (C.Gatti) – Il primo italiano Ogm, ottenuto modificando geneticamente un francese, ci sta regalando grandi soddisfazioni. La sofisticata sperimentazione di laboratorio può dirsi ultimata: questo Rodolfo Garcia ha veramente tutto per essere tale e quale a noi. Diversi segnali avevano rassicurato già nel recente passato: quelle accuse agli arbitraggi partigiani, quelle intemerate contro i poteri forti del Nord, quel non ammettere nemmeno sotto tortura che gli altri hanno giocato meglio. Dopo Inter-Roma dell’altra sera, l’ultimo passo: la demolizione sprezzante dell’avversario. Il bersaglio è facile: il dannatissimo autore del gol nerazzurro. «Ci ha colpiti Medel che, diciamolo, quando tira non è Neeskens». Basta una frase per chiudere il cerchio. Tanto per cominciare viene impallinato di brutto, come regolarmente facciamo noi italiani Bio, il proprio portiere, questo povero Szczesny, che ancora non s’è capito se sia un codice fiscale o un codice a barre.

Come dire che s’è beccato un gol da tordo, ma per di più su un tiro da tacchino. Perché è proprio così che in definitiva viene sportivamente celebrato il giocatore rivale, colpevole di aver provato da fuori area. Medel l’uomo di fatica, Medel mediano che dovrebbe farsi i fatti suoi senza grilli per la testa, pensando soltanto a correre e a falciare avversari, Medel che soprattutto si porta dietro il pesante peccato originale di non essere Neeskens. Chi era costui? Bella domanda, per chi non abbia almeno cinquant’anni: era un ottimo giocatore olandese, comunque solo gregario dell’immenso Cruijff. Volendo risultare simpaticamente sarcastico, Garcia lo va a riesumare come icona assoluta dei grandi tiratori da lontano. Prendere gol da Neeskens è un conto, ma da Medel, via, è pietoso. Dirgli bravo, bravo perché comunque ci ha provato, proprio non ce la fa. Rodolfo Garcia è come Fonzie quando deve chiedere scusa: gli si strozza in gola. Nemmeno gli passa per la mente che poco tempo fa il suo Florenzi — il nostro grande Florenzi — ha tirato da metà campo facendo gol al Barcellona: allora tutti a dire geniale Florenzi, ha alzato la testa, ha visto il portiere fuori e ci ha provato. Quella sera non s’è sentito Garcia bocciare il portiere del Barcellona con una frase del tipo «ha preso gol da Florenzi, uno che — diciamolo — non è il Pibe de Oro». L’allenatore della Roma ormai è perfetto: tira solo acqua al suo mulino e non riesce più a perdere come una volta. Ce l’abbiamo fatta, è dei nostri.

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