Mayoral, un tacco a tempo scaduto: il futuro sarà altrove

Il Messaggero (S. Carina) – Non doveva nemmeno giocare. Poi, un leggero fastidio al polpaccio per Zaniolo (subentrato nella ripresa e uscito per un fastidio all’adduttore destro) più il freddo di Sofia, hanno indotto Mourinho a dare una chance a Mayoral. Ok, l’avversario era quello che era, ma Borja ha risposto presente avviando l’azione dell’1-0 e segnando poi un gol di tacco (il primo stagionale).

Non sarà mai Batistuta (e la rete divorata alla fine della prima frazione ne è la dimostrazione) ma lo scarso utilizzo deciso da José, certamente non si spiega con i numeri: Mayoral è un centravanti e come tale si pesa dai gol. Lo scorso anno ne segnò 10 in campionato in 1553 minuti e 7 in Europa League, laureandosi – insieme a Pizzi (Benfica), Yazici (Lille) e Moreno (Villarreal) – capocannoniere della competizione.

La Roma in estate poteva decidere se riscattarlo a 15 milioni, rinnovare il prestito con il Real Madrid (a 1 milione), oppure rimandarlo al mittente. Mou ha dato l’ok perché restasse. Da quel momento in poi, non ha quasi mai visto il campo. Parte titolare nella nottataccia di Bodo. Borja gioca male il primo tempo, scivolando in continuazione sul campo sintetico. Non è l’unico. Anche perché la reprimenda non si esaurisce con il ritorno in panchina. Borja, infatti, finisce tra gli epurati. Un paio di partite le guarda dalla tribuna, per poi accomodarsi nuovamente in panca.

Il dimenticatoio, però, non lo abbandona. Superato a sinistra da Shomurodov, viene sorpassato a destra anche da Felix. José gli concede 9 minuti contro i norvegesi all’Olimpico e 10 a Venezia. Prima di ieri.

Al netto del valore dei bulgari, quella dello spagnolo è una bella rivincita: “Bel gol, bella partita, bel freddo pure – sorride – Sono contento della partita e delle parole di Mourinho. Mi sono trovato bene con Abraham”.

Lo Special lo aveva elogiato: “Una delle poche cose che veramente mi è piaciuta della squadra è la sua prestazione. Il gol è bellissimo, ma al di là di questo, la qualità che ha avuto mi è piaciuta molto“.

Elogi che probabilmente cambieranno poco della sua avventura alla Roma, giunta ormai agli sgoccioli. A gennaio, lo spagnolo potrebbe accasarsi alla Fiorentina – se Vlahovic dovesse essere ceduto – oppure tornare in Spagna. Rimarrà in ogni caso una meteora. Che saluterà (a meno di nuovi centri) con 18 gol, dopo esser salito all’86° posto della graduatoria di tutti i tempi del club, mettendosi alle spalle attaccanti come Baptista, Haessler, Muzzi, Tovalieri, Caniggia, Agostini, Schick e Pedro. Della serie: da queste parti, si è visto di peggio.

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