Giuseppe Pasquale Marra, Cavaliere del Lavoro e Presidente del gruppo GMC-Adnkronos si è soffermato sulla scelta del Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri di sostituire la tessera del tifoso con la fidelity card. Queste le parole di Marra: “Come consigliere dell’AS Roma, come tifoso giallorosso e soprattutto come semplice cittadino che non ama la cultura orwelliana delle schedature, da quelle delle banche e carte di credito a quelle delle spese amiche dei supermercati, attraverso le quali si fruga persino nei nostri frigo e si catalogano i nostri gusti e le nostre scelte alimentari, non posso non condividere l’iniziativa del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri di sostituire la ‘tessera del tifosò con la ‘fidelity card’, che ogni club potrà personalizzare”.
La decisione di sostituire “l’odiata” tessera, è stata presa anche in funzione del ricordo presentato dal Codacons e dalla Federsupporter, i quali consideravano il rilascio della card del tifoso abbinato a una carta di credito come una pratica commerciale scorretta. Ed è proprio su questo punto che Marra si sofferma : “Naturalmente non basta il cambio del nome da tessera del tifoso a fidelity card per ritenere risolti i problemi della sicurezza e della agibilità degli stadi e, a volte, dell’occupazione delle curve come luogo di reclutamento e di raduno di branchi violenti. Tuttavia dare fiducia agli individui, agli appassionati di calcio, sottrarli a schedature pregiudiziali e nominalmente quasi denigratorie -osserva ancora-, ci sembra un primo passo almeno sotto l’aspetto psicologico, un atto di fiducia nelle capacità di autoregolamentare i propri comportamenti del cittadino che va allo stadio, che ama i colori della propria squadra e che non vuole sentirsi imbrigliato – a prescindere, direbbe Totò – come un indiziato o un possibile, probabile reo”.
Marra asupica che questo passo sia il primo passo verso un calcio fatto di strutture moderne, che valorizzino lo sport ma e che siano uno strumento di rilancio per il paese: “Certo, dopo questo primo passo sovrastrutturale, come direbbero psicologi o sociologi dei giochi, si dovrebbe passare a iniziative strutturali, che riguardano gli stadi come costruzioni che possano garantire e coniugare insieme sicurezza e godimento dello spettacolo calcistico», continua. «Come cittadino che ama lo sport ancora prima che come Consigliere dell’AS Roma e tifoso giallorosso sento di dover sollecitare le autorità istituzionali (Ministri, Sottosegretari, Presidenti delle Regioni e delle Province, Sindaci, Assessori, Consiglieri) a convocare una Conferenza, una sorta di Stati generali del Calcio, per affrontare e risolvere questo problema non più rinviabile e che fra l’altro darebbe un forte impulso, anche più della mitica TAV, ai problemi della ripresa dell’occupazione e della crescita economica». Le ultime parole sono per l’ex ministro Maroni che ieri con un comunicato ha bocciato l’abbandono alla tessera del tifoso: «Un’ultima annotazione. Mi dispiace che l’ex ministro Maroni, persona che stimo e di cui mi onoro di essere amico e che tanti successi ha riscosso come responsabile del Viminale contro la criminalità organizzata e i violenti, abbia bollato la fidelity card come una vittoria degli ultrà e non come un’iniziativa a favore degli stadi-aperti e contro gli stadi-ghetti, vale a dire a favore dei tifosi come uomini consapevoli e non come pre-giudicati. Per questo saremmo lieti, se lo riterrà opportuno, di ascoltare anche le sue ragioni -conclude-. Ragioni comunque interessanti, ne siamo certi, anche se ci permettiamo di non condividerle”.