La Repubblica (M. Azzi) – Lui sa come si fa. Era il 10 aprile 2018 e Manolas segnò allo stadio Olimpico il gol della qualificazione della Roma per la semifinale di Champions, facendo piangere il Barcellona e Messi. Dopodomani il difensore greco sogna il bis al Camp Nou con la maglia del Napoli. In palio stavolta ci sono i quarti. Queste le sue parole:
Com’è il Camp Nou?
Stadio imponente, farà impressione pure vuoto. Il campo è largo, ideale per il loro gioco. Dovremo prendere subito le misure, eseguire gli ordini di Gattuso e stare sereni, perché l’aspetto mentale è decisivo. Ho già giocato al Camp Nou con la Roma.
L’ultima volta in Spagna finì 4-1 per il Barcellona.
Risultato bugiardo, autoreti mia e di De Rossi. Ma ci rifacemmo all’Olimpico: la Roma vinse 3-0 e andò in semifinale, dominando.
Il gol decisivo lo segnò lei.
Fu un’emozione pazzesca, indimenticabile. Ma la semifinale fu merito dell’intera squadra. La Roma giocò 90′ super e il mio gol fu il premio per il lavoro di tutti. Spingemmo insieme quella palla in fondo alla rete.
È stato il gol più importante della sua carriera?
Sì, ma sono legato anche a quello che segnai al Torino, con la dedica per Davide Astori, un ragazzo speciale. Eravamo stati spesso compagni di stanza. Perdita terribile.
Totti è venuto a Castel Volturno.
Mi ha detto ter parole: “fallo di nuovo”. Francesco è un mio amico, a Roma mi è stato vicino. È il migliore con cui abbia giocato.