Malagò: “Faccio il tifo perchè si riprenda, ma con un piano B”

La Gazzetta dello Sport (A.Di Caro) – Anche nei momenti più drammatici ci sono eventi che fanno vedere che sta arrivando la luce in fondo al tunnel e, questa volta, per il presidente del CONI Malagò non c’entra lo sport, ma è la nascita della sua nipotina Beatrice. Il numero uno del CONI ha parlato, però, anche della ripresa del campionato. Queste le sue parole:

La A vorrebbe riprendere il 13 giugno, ma il Governo ha bloccato tutti fino al 14…

Se la curva dei contagi manterrà un indice basso, credo che non ci sarà problema a partire un paio di giorni prima.

Pare che la FIGC stia studiando un’ipotesi di playoff e playout…

Lo leggo, ma mi risulta che non tutti siano d’accordo. Voglio sia chiaro che il CONI ha solo interesse se il calcio, o meglio la Serie A, riesce a risolvere i problemi.

Perchè in tutto questo tempo non è stato fatto nulla?

Un piano B avrebbe richiesto di mettere intorno al tavolo tutti i soggetti coinvolti: la FIGC, la Lega di A, il CONI se ci avessero invitato, i calciatori, gli allenatori, gli arbitri, i medici sportivi, magari un rappresentante della UEFA, i broadcaster. Tutti in una stanza per trovare soluzioni e accordi in caso fosse impossibile ripartire o fosse necessario fermarsi di nuovo.

Le Curve si sono dette contrarie alla ripresa: per ideali o interessi?

Spesso nelle Curve si sono nascoste frange che non avevano nulla a che fare con lo sport e con il calcio, ma conosco personalmente tanta gente che vive di valori, ideali, attaccamento alla maglia. Non mi sorprende il loro no. E ancora meno quando arriva da città come Bergamo o Brescia, così colpite dal dramma del Coronavirus.

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