Mahrez lontano, Leicester non cede

Il Tempo (A.Austini) – È il momento più difficile della trattativa. Da quando è iniziata, Mahrez e la Roma non sono mai stati così lontani. Altro che accordo raggiunto o visite mediche programmate, come una città in preda a una psicosi collettiva aveva immaginato domenica, la realtà è ben diversa. Praticamente opposta: il Leicester, infatti, continua a fare muro e non intende cedere il suo gioiello. A prescindere dall’offerta giallorossa, che peraltro (la seconda) è ancora inferiore ai 30 milioni di euro. Ma non è quello l’unico nodo. Si possono aggiungere bonus, percentuali di rivendita, studiare formule alla Defrel (prestito oneroso e riscatto obbligato) per far lievitare la cifra sul piatto, il vero problema è che il Leicester non vuole proprio vendere Mahrez. E poco importa se da quelle parti è in arrivo Iheanacho, che il tecnico Shakespeare non considera incompatibile con l’algerino. «Non posso parlare» ha detto Monchi di rientro con la squadra dagli Usa. C’è poco da aggiungere in effetti in questo momento, dopo aver annunciato che «la nostra seconda offerta la riteniamo giusta».

Il diesse spagnolo passerà i prossimi giorni a Trigoria studiando alternative in attesa di possibili nuovi spiragli per Mahrez, mentre nel weekend ha in mente un breve viaggio. Considerando che a «casa» ci tornerà la settimana prossima insieme alla Roma impegnata a Siviglia, viene da pensare che stia valutando un blitz di mercato. Chissà dove e per quale obiettivo. Monchi vorrebbe regalare, se possibile, anche un altro difensore a Di Francesco ma non può pensare solo agli acquisti. La rosa va sfoltita e non poco, questa è la missione delle prossime ore: restano da piazzare Iturbe, Vainqueur, Castan, Gyomber, probabilmente Gerson nonostante i progressi mostrati sul campo, oltre a trovare una sistemazione ai giovani Sadiq, Nura e Tumminello. Nella lista dei partenti, sulla carta, non c’è Manolas come confermato da Di Francesco: «Kostas ha il desiderio di rimanere e l’allenatore e il club hanno il desiderio che rimanga a Roma». Sperando che stavolta si sia schiarito davvero le idee. A San Pietroburgo ne sanno qualcosa.

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