Nella Roma dei Friedkin nulla è lasciato al caso. Dalla gestione dell’immagine dei giocatori ai premi legati ai risultati sportivi, ogni aspetto contrattuale è studiato con attenzione maniacale per tutelare il club e valorizzare gli investimenti. Una politica aziendale moderna e rigorosa, che mira a costruire una squadra solida anche fuori dal campo.

Come riportato da La Repubblica, i contratti dei nuovi arrivati, tra cui Ferguson, Bailey e Wesley, seguono un modello unico e standardizzato. Persino la gestione delle magliette da gara è regolata: ogni giocatore ha tre divise a partita, ma è obbligato a restituirne almeno una al club. Quella maglia non è più un semplice ricordo personale, bensì un bene aziendale destinato a essere rivenduto, esposto o utilizzato per iniziative benefiche.

I dettagli non mancano anche sui bonus economici: Ferguson può arrivare a guadagnare fino a 91mila euro con obiettivi cumulabili, Bailey percepirebbe 283mila euro in caso di Scudetto, mentre per Wesley i premi sono legati a presenze e Champions League. Tutto, comprese interviste, social e sponsor personali, è sotto la supervisione del club. Una strategia che testimonia l’impostazione manageriale della Roma versione Friedkin, dove la cura dei particolari è la chiave per costruire un futuro vincente.