Magico Kolarov!

TuttoSport (F.Pesenti) – La Roma risponde a modo suo a Juve e Napoli. Senza brillare, vince su un campo tutt’altro che facile la prima dell’era post Totti. Gasperini riparte dalla garanzia Gomez, Di Francesco importa il suo 4-3-3 con Defrel sulla fascia destra. E’ proprio l’ex Sassuolo a fallire la prima limpida occasione da gol. I nerazzurri la mettono sull’intensità e lo squillo arriva solo 3 minuti più tardi con Kurtic che, imbeccato dal solito Papu, fallisce il facile bersaglio. La Roma fa fatica in fase di costruzione, non ostante Kolarov inizi sin da subito a condurre per mano i compagni. La palla giusta gli arriva su calcio da fermo al 31’ quando Nainggolan viene ingenuamente atterrato sui 22 metri da Masiello. L’ex laziale beffa il salto della barriera con un mancino rasoterra angolato che sorprende anche Berisha. E’ il gol che deciderà la gara.

Nella ripresa Petagna ha subito sul destro l’occasione per il pari, ma spara a salve tra le braccia di Alisson. L’Atalanta cinge in assedio la metà campo romanista, Gasperini getta nella mischia l’ariete Cornelius che mostra subito il pezzo forte della casa: colpo di testa deviato dal muro giallorosso. Di Francesco perde Bruno Peres per un risentimento all’adduttore sinistro, dentro Fazio. Forcing finale dei nerazzurri, l’Atleti Azzurri d’Italia ruggisce e sussulta quando, su traversone di Gomez, Ilicic centra il palo a mezzo metro dalla porta. Arrivano emozioni a ripetizione, l’Atalanta tenta il tutto per tutto e lascia praterie ai giallorossi: ma Berisha salva sull’unica occasione romanista della ripresa. Gomez crea il panico sulla sinistra: supera Pellegrini e la mette in mezzo: prima Ilicic al volo, poi Masiello e, all’ultimo secondo di recupero, anche Hateboer fallisce il pareggio.

Di Francesco alla fine elogia lo spirito, ma non il gioco: «Avevo chiesto una prova di carattere ai ragazzi e hanno risposto su un campo in cui nell’ultima stagione hanno vinto in pochissimi. Dobbiamo migliorare nel palleggio, specialmente quando siamo in vantaggio, ma ho visto nella squadra il desiderio di sacrificarsi, di aiutarsi tra di loro e questo per un allenatore è comunque un bel segnale. Il seggiolino rotto? Mi sono arrabbiato perché abbiamo gestito male gli ultimi palloni, concedendo agli avversari la possibilità di pareggiare. E una grande squadra certi errori non li deve commettere».

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