Ma per vincere i giallorossi devono subire molti meno gol

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Leggo (R. Buffoni) – Di quattro squadre in lizza ne resterà soltanto una. Inter e Fiorentina, Roma e Napoli possono ambire a vincere lo scudetto. La formazione che dà cenni tricolore è il Napoli. Sarri da 9 partite ha trovato la quadratura del cerchio e, a fronte di un Higuain mostruoso, subisce zero: solo 2 i gol incassati in questo ciclo sugli 8 totali e si fatica a ricordare parate di Reina. L’Inter pure ha la porta impermeabile (7 gol), ma la squadra di Mancini segna pochissimo (12) e concede molte chance ai rivali ipnotizzati da mago Handanovic. La Fiorentina (24 fatte 9 subìte) gioca bene, ma ha la panchina corta.

E la Roma? Per abitudine ai piani alti non ha rivali, visto che da due anni chiude (seppur staccatissima) al 2˚ posto. Poi ha un progetto tecnico avviato (Garcia è al terzo anno, Sarri e Sousa al primo e Mancini, subentrato l’anno scorso, ha rivoluzionato la rosa). Ai giallorossi però manca un’identità tattica precisa, difetto che si avverte poco davanti dove c’è talento da vendere (27 gol segnati) ma che nuoce dietro (13 incassati), dove di cifra tecnica ce n’è molta meno e si sconta la mancanza di ricambi (Digne, bravissimo fin qui, non ha rivali di ruolo). Con il Leverkusen e nel derby, però, si è notato il lavoro di Manolas & co. nell’applicare la trappola del fuorigioco con una certa metodicità. È un segnale di come a Trigoria si stia lavorando per risolvere il problema. In Italia, si sa, 9 volte su 10 vince la squadra che subisce di meno e non quella che segna di più.

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