Ma con il Betis non è il momento di fare calcoli

Corriere dello Sport (U. Trani) – Premessa sicuramente scontata: nessuno meglio di Mourinho può conoscere il momento psicofisico dei suoi interpreti. Anche tenendo conto della sosta di quasi due settimane per gli impegni delle nazionali che a quanto pare è stata utile: più calciatori del previsto hanno avuto la possibilità di lavorare a Trigoria e altri sono stati risparmiati dai rispettivi ct.

José sa, insomma, su chi potrà contare per le due partite in quattro giorni, entrambe fondamentali e da giocare in casa, contro il Betis Siviglia e il Lecce. Tolti gli infortunati Karsdorp e Wijnaldum, ai quali per il primo match bisogna aggiungere anche Pellegrini, la scelta è numericamente abbondante. Detto questo, però, sembra improbabile che Mou decida di affidarsi al turnover, soprattutto nella partita di domani in Europa League che probabilmente ha la priorità per la Roma e quindi per il suo allenatore.

Mourinho, del resto, non è favorevole alla rotazione. Da sempre, anche per non compromettere l’identità. Se può, la evita. Ancora di più in questo caso. La partita contro il Betis, a punteggio pieno con 6 punti in 2 gare, ha già il sapore della sfida da dentro o fuori.

È più di uno scontro diretto, colpa del ko inaspettato in Bulgaria contro il Ludogorets. Sarà testa a testa con la squadra spagnola per il primato nel gruppo C che porta direttamente agli ottavi senza passare per gli spareggi con chi dovrà abbandonare la Champions. La Roma, dunque, non si può permettere di rinunciare a diversi titolari in questa gara, concedendo loro un turno di riposo. Con il Betis non è il momento di fare calcoli e risparmiare titolari per il Lecce. Sarebbe un messaggio sbagliato per il gruppo giallorosso e al tempo per l’avversario di coppa.

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