L’ultimo dribbling contro l’ambiguità

Soltanto il tempo ci dirà a chi ha fatto realmente comodo arrivare a questa soluzione: Totti lascia la Roma. Due anni dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo, l’ex capitano ha deciso, spinto a farlo, di mollare il club. Non se la sente più di continuare ad essere soltanto un vessillo da esporre a secondo delle occasioni e delle necessità di Pallotta. Totti dice basta agli equivoci, alle parole non dette, ai compiti mai ricevuti, dice basta alle ambiguità di una società che ha un proprietario negli States e il dirigente più influente, più potente, a Londra, e neppure nell’organigramma ufficiale. Saluterà a 18 anni precisi dalla conquista del terzo scudetto e la scelta di parlare con l’Olimpico sullo sfondo non può essere casuale. Scegliere di non parlare a Trigoria è un segnale chiarissimo: lì ormai si sente un estraneo. Oggi la Roma avrebbe bisogno di tutto tranne che di un altro shock emotivo. Lo riporta Il Messaggero.

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