L’ultimo assalto del comandante: «Il gol doveva arrivare»

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – All’ultimo soffio, con il cuore rotto in gola in attesa della Var. E forse è anche più bello così, perché poi Federico Fazio alla fine esulta due volte. Appena accompagna la palla in porta di piede e poi alla fine, dopo oltre due minuti, quando Damato convalida la rete in base alle immagini della Var. Il gol è sempre uno, lo stesso, la gioia infinitamente doppia. Perché permette alla Roma di scongiurare il terzo pareggio nelle ultime 4 gare di campionato e perché – soprattutto – consente ai giallorossi di non sprecare un’altra occasione per accorciare le distanze dalla vetta, ora a -4.

GOL REGOLARE – Alla fine, ovviamente, sono tutti intorno a lui, il Comandante, perché il suo gol in classifica vale tre pepite d’oro. Per la Roma è il quinto 1-0 della stagione e la nona volta su 16 (in campionato) che mantiene la porta inviolata. «Sono molto felice, abbiamo cercato il gol sempre, per tutta la partita – dice alla fine il difensore argentino –. Il secondo tempo l’abbiamo giocato tutto nella loro metà campo, il Cagliari ha pensato solo a difendersi. Il gol doveva arrivare ed è arrivato». Nonostante le polemiche finali dei sardi, convinti che ci sia di mezzo anche un tocco con il braccio. «Ho colpito la palla nettamente con la pancia, non con la mano. Ma quando l’arbitro è andato a controllare la Var, io di questo ero sicuro, sapevo di non aver toccato il pallone con il braccio. Piuttosto non ero sicuro se fossi stato in fuorigioco in meno, non sapevo chi mi era dietro o davanti. Ma il braccio no, non ho mai temuto. Se l’arbitro avesse annullato, sarebbe stato devastante».

PER ALEJANDRA – E quel gol, alla fine, ha risolto una partita che si era complicata con il passare dei minuti. «Il Cagliari ha giocato una gara intelligente, il secondo tempo erano tutti dietro ed è difficile fare la partita così – continua Fazio –. Abbiamo girato bene la palla, ci abbiamo provato e il gol doveva arrivare per forza. Questa per noi era una partita da vincere e alla fine ci siamo riusciti. Bene così. La dedica? È per mia moglie». Ne sarà felice lei, Alejandra, che gli sta per regalare anche un’altra gioia immensa, quella che porterà presto Fazio a diventare papà.

E ORA IL TORO – Quel gol, tra l’altro, permette alla Roma di accorciare un pochino verso la vetta (oggi del Napoli e non più dell’Inter) e e di recuperare tutto d’un fiato, questa volta sì, tre punti ai nerazzurri. «Noi dobbiamo pensare sempre e solo a noi, non alle altre squadre – chiude Fazio –. Adesso pensiamo alla prossima partita, al Torino. Alla Coppa Italia ci teniamo molto. E ora pensiamo a vincere quella partita lì». E allora Federico adesso può continuare a festeggiare. È l’undicesimo marcatore della Roma in campionato, solo Juve e Udine ne hanno mandati a segno di più (12). Ma questi sono numeri, non emozioni. Quelle a Fazio le ha regalate il gol e la Var. Quasi come se avesse segnato due volte.

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