Corriere della Sera – Luis Enrique: “Lontani dalla Roma che voglio”

Il derby è passato, ma dimenticarlo sarebbe un errore tanto quanto farsene condizionare. Luis Enrique ha visto una Roma «che in settimana ha lavorato bene, anche se non era facile uscire dalle emozioni di una partita persa così importante. Ma i ragazzi sono stati bravi e, dico la verità, perdere contro la Lazio mi è dispiaciuto soprattutto per loro e per i tifosi, ancor più che per me».
Bisogna scindere il problema. Dimenticare l’amarezza, ma ricordare cosa l’ha provocata. E così l’analisi del tecnico asturiano, che aveva toccato quel punto anche nel dopo gara e che ieri lo ha sviscerato nel profondo, va diritta al cuore del problema: «Nel derby la Roma ha giocato bene per i primi cinque minuti, benino per altri dieci e poi non è stata la squadra che voglio. Troppi passaggi indietro, poco possesso palla. Dico un paradosso: il gol arrivato così presto è stato quasi più di danno che di vantaggio. Il mio lavoro deve essere uno solo: convincere i miei giocatori a giocare nello stesso modo per 90′. Non voglio un gioco diverso a seconda del risultato in campo, ne voglio uno solo. Tra 8-9 mesi si vedrà se sono stato capace di far capire ai calciatori il mio gioco».
Walter Sabatini, il direttore sportivo del progetto giallorosso, ha quantificato nel 50% lo stato dei lavori in corso. Luis Enrique non dà i numeri, ma ripete quello che ormai è diventato un mantra: «Non lo so, io sono molto esigente, troppo forse. Per me la percentuale è ancora molto bassa. Manca tantissimo, impossibile sapere quanto e la percentuale non mi interessa. Il mio scopo è convincere i giocatori di quello che voglio in campo». A partire da subito: «Adesso dobbiamo pensare a Palermo, Genoa e Milan. Siamo sempre a 4 punti dalla vetta e in una settimana ce ne saranno 9 in palio. Chi ne farà 7, o meglio ancora tutti, farà un bel salto in avanti».
Tanti, come sempre, i dubbi che Luis Enrique lascia all’immaginazione altrui. Per ovvi motivi il più gustoso è quello sul ruolo di trequartista, visto che Francesco Totti sarà ancora assente. Il capitano ieri si è allenato a parte, senza pallone ma con parecchi giri di campo, lasciando intendere di poter essere recuperato per la gara di sabato prossimo, all’Olimpico, contro il Milan. In molti vorrebbero vedere dal primo minuto Erik Lamela, anche se sembra più logico un ingresso in campo dell’argentino a partita in corso: «Lamela sta lavorando molto bene, è in crescita e ha una possibilità. Se può giocare con Pjanic? Certo, anche perché abbiamo giocato con Totti, Pjanic e due punte».
Se non ci saranno infortuni — come è capitato molte volte in questa stagione — Luis Enrique userà sicuramente i tre cambi per tenere alto il ritmo per 90′. Nel derby era pronto per entrare dalla panchina Borriello. Oggi potrebbe essere la sua occasione. L’importante è non avere più cali di tensione a inizio ripresa, che sono costati gol subiti e punti persi: «È un problema mentale, non fisico», dice Luis Enrique. Ma è un problema da risolvere.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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