Il Messaggero – Luis il trasformista

La Roma come fosse una giostra, chi scende e chi sale, senza fermarsi mai. Perché non ci sono solo le12 formazioni diverse in 12 gare ufficiali e i 28 giocatori utilizzati (29 con Brighi, poi finito all’Atalanta). Luis Enrique non si limita a cambiare l’assetto di partenza in ogni partita e a far girare vorticosamente i suoi interpreti nella sua roulette giallorossa per coinvolgere tutti, giovani e senatori, vecchi e nuovi, nel suo progetto tecnico. Adesso ci sta prendendo gusto a cambiare posizione in corsa ai singoli e in tutti i reparti. In particolare in difesa c’è molto movimento, ma anche a centrocampo e in attacco gli spostamenti sono sempre più frequenti e anche mirati.

L’intercambiabilità di De Rossi e Gago, bravi a scambiarsi i ruoli di regista e interno, è soluzione interessante“. Parola di Lucho, a Novara, dopo la vittoria di sabato sera. Proprio sul terreno sintetico del Silvio Piola il tecnico asturiano ha ruotato più che in passato i suoi giocatori: 5 su 10 titolari, la metà esatta. Cioè tantissimi. Ognuno di loro ha giocato in due ruoli. Sono Taddei, Gago, De Rossi, Pjanic e Lamela. E’ a Riscone che nasce il Risiko di Luis Enrique, propenso strategicamente a trasformare al volo la sua Roma. Dei 5 di sabato sera, erano in ritiro solo Taddei e De Rossi. Solo più avanti si è presentato Gago.Ma già nei primi giorni di preparazione, negli addestramenti quotidiani, Taddei è stato utilizzato su entrabe le fasce: il brasiliano, dall’attacco spostato in difesa, ha sempre fatto le sue esercitazioni da terzino destro e sinistro. E’ quello che è successo anche contro il Novara. Partito a sinistra, quando è entrato Josè Angel, esclusivamente mancino, per Rosi, Taddei ha cambiato lato, finendo a destra. E’ stata l’ultima mossa della serata.

La prima è di sicuro quella della svolta. Ha il peso del match ball. Bojan in campo per Greco, Pjanic che da trequartista diventa mezzala e Lamela che da attaccante si sposta in mezzo, solo qualche passo indietro alle due punte. Bojan firmerà il vantaggio, Osvaldo realizzerà il gol della sicurezza. E i due assist sono di Pjanic. In mezzo alle due reti, un altro spostamento. In questo caso doppio: dopo i due in avanti, ecco l’intervento a centrocampo. Gago, sino a quel momento diga davanti alla difesa, avanza da intermedio. Il regista diventa De Rossi che aveva giocato sino a quel momento, ventottesimo della ripresa, da mezzala. Luis Enrique ha spiegato il motivo della novità, poi modificata nel finale. “Daniele mi era utile negli inserimenti e per la sua facilità di arrivare al tiro. Dopo, invece, mi serviva per la sua abilità nella fase difensiva, a protezione della linea arretrata“. Insomma il tecnico di Gijon ha ragione a non sentirsi marziano atterrato a Trigoria con l’astronave e nemmeno maghetto alla Harry Potter. Ma stratega sì. Sul doppio ruolo di De Rossi sta lavorando fin dal primo giorno, conoscendo bene il ruolo del giocatore nella Nazionale di Prandelli, dove parte dai ntermedio. In azzurro, però, il cittì chiede il movimento continuo dei suoi quattro centrocampisti schierati a rombo: la chiama girandola. Quindi De Rossi si ritrova in alto e in basso, oltre che interno sui due lati. A Riscone c’era Viviani e non Gago. I primi esperimenti sono stati fatti con il mediano della Primavera del papà di Daniele. Viviani, cecchino nelle conclusioni da fuori area, resta un possibile titolare per Luis Enrique. Ora non ha spazio, in futuro lo avrà. “Mi piacciono i giocatori così“. Lucho lo ha detto di De Rossi e soprattutto di Cassetti. Ma anche di Heinze, Perrotta e Pizarro. Cassetti gli piace più da centrale e lì lo ha rimesso proprio a Novara. In emergenza, però, lo schiera anche da terzino. Discorso che vale, quasi identico, per Heinze. La scelta su cui più si è discusso è stata quella dell’arretramento di Perrotta in difesa, a destra. Per Luis Enrique è come se non esistesse il ruolo di terzino che per lui è l’ala. Avendo Perrotta spesso giocato, anche con Spalletti nel 4-2-3-1, sulla fascia, sia a destra che a sinistra, non ci ha pensato un attimo, in emergenza, a farlo giocare terzino destro. Ovviamente dandogli spazio anche a centrocampo.

Tra i multiruolo bisogna considerare anche Pizarro che ha giocato da mezzala e da trequartista, Rosi che all’occorrenza può finire a sinistra e Bojan che può sfidare nel ruolo di trequartista Pjanic, Lamela e Totti. Proprio il capitano è l’unico a non essere stato ancora accontentato: gioca dietro le due punte,ma Francesco vorrebbe provare a fare l’attaccante. Gli è stato promesso. Al Risiko di Lucho, dunque, parteciperà pure lui.

Il Messaggero – Ugo Trani

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