Gazzetta dello Sport – La Roma sfida i tabù e il passato

Il passato non si dimentica. Quello remoto, ormai: 18 maggio 2008, Catania-Roma 1-1, giallorossi in vantaggio con Vucinic e per mezz’ora campioni d’Italia, prima che il ciclone Ibrahimovic a Parma e le pressioni ambientali al Massimino spingessero la squadra di Spalletti a più miti consigli. Il Catania pareggiò e rimase in A, la Roma tornò a casa ammaccata il pullman della squadra assaltato ma salva. Poi, c’è il passato recente: 20 giugno 2011, Luis Enrique nuovo allenatore della Roma, succede a Vincenzo Montella, che intanto si è consolato con la panchina del Catania. Eppure, l’Aeroplanino aveva sfiorato la Champions League. Il senso di quella scelta non fu tattico, ma ideologico. “Volevamo dare un segnale di discontinuità e Montella era legato alla vecchia Roma“, fu la spiegazione della nuova dirigenza. Tradotto: troppo amico dei big della squadra.
Ieri e oggi Col passato remoto, Luis Enrique ha poco a che fare. Nel 2008 doveva ancora sedersi sulla panchina del Barcellona B. Ma l’eco di quella giornata di passione basta a fargli dire: «Troveremo un ambiente caldo, ai ragazzi chiederò di essere il più cattivi possibile. Più caldo sarà lo stadio, meglio sarà per noi». Sul confronto con Montella, invece, se la cava così: “L’ho incontrato e ci ho parlato: alla Roma ha fatto molto bene e il suo Catania è una squadra con una qualità tecnica superiore all’aggressività di cui tutti parlano“.

Stanno tutti bene Già. Ci sarà un motivo se la Roma non vince a Catania dal 1970 il successo del 2007 arrivò sul neutro di Lecce. Curiosamente, segnò una doppietta Del Sol, spagnolo come Luis Enrique, che stasera insegue il quarto successo consecutivo la Roma non ci riesce da due anni. A chi affidarsi? Non solo a Lamela, l’uomo del giorno. “È stata la settimana di tutta la Roma: Erik ha 19 anni e la testa sulle spalle — avverte l’allenatore —, ma non focalizziamoci su di lui, non gli faremmo del bene“. Non si sta facendo un gran favore nemmeno a Bojan, ma in effetti è l’unico talento ancora inespresso. “Non è vero — ribatte Luis Enrique —, farà tantissimi gol“. Totti ha le spalle più larghe e nemmeno un filo di stanchezza, nonostante il terzo impegno in pochi giorni. “Francesco fisicamente è un giocatore fortissimo — giura il tecnico —: ho parlato con lui, sta bene, non sarà un problema farlo giocare“. Totti stesso, interpellato sulle sue condizioni, assicura: “Sto bene, ho lasciato l’allenamento anzitempo solo per precauzione“. 209 gol in Serie A, ma nessuno a Catania, uno dei tre campi gli altri sono Cesena e Novara ancora inviolati dal capitano. È guarito pure Daniele De Rossi, ma il cuore è sempre in panne. Resta o no? Su twitter tifosi e amici degli amici sono sicuri “Ha firmato tre giorni fa!“, e pure Luis Enrique ostenta tranquillità. “Lui e la società vogliono la stessa cosa, e anche l’allenatore… La questione contrattuale non lo condiziona“.
Marquinho in arrivo Sarà. Intanto, però, Sabatini continua a cercare centrocampisti. Ieri, dal Brasile davano per fatto l’ingaggio in prestito di Marquinho, 25enne centrocampista offensivo della Fluminense. La Roma non conferma né smentisce. “È uno dei tanti che seguiamo“. Appunto.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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