Pagine Romaniste – Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista della partita di domani sera contro il Milan. Queste le sue parole:
Inizia il mister con il bollettino medico: “Peres ieri ha fatto allenamento a parte perché ha questo trauma contusivo alla coscia sinistra, però ha fatto tutto l’allenamento, oggi torna in gruppo ed è tutto a posto. Strootman e Vermaelen sono in gruppo tutto a posto. Florenzi, Salah e Paredes proseguono il percorso. La novità che ci garba poco è che Francesco ha la febbre alta. Totti ha la febbre alta. Ha preso un virus intestinale, il dottore c’è andato questa mattina, è stato un po’ lì ed è impossibile recuperarlo per domani per come l’ha preso “.
Quanto è stato difficile preparare la partita di domani dopo il derby?
“Io faccio sempre un discorso un po’ diverso. Il nostro campionato è tutto difficile. Le partite si vedono dopo aver passato un periodo, si possono fare delle valutazioni generali e sono difficili. Abbiamo lasciato dei punti di strada che non dovevamo lasciare e magari siamo andati a riprenderli contro delle squadre toste. Quello che diventa fondamentale è che si possiede solo il presente. Non bisogna guardarsi né indietro né in avanti. Bisogna sfruttare il massimo dal presente. Per cui quando si va a preparare un lavoro il momento è ora, quello che vivi. Se uno riesce a vivere solo nel presente è tutto più facile in funzione dell’obiettivo finale e soprattutto vivrà con più gioia la propria vita. Noi dobbiamo dare peso a tutte le partite allo stesso modo, senza andare a rivangare su cose o guardare tra un mese. Nel calcio il momento è ora, la partita che giochi, il momento che vivi, è quello che bisogna sfruttare”.
Quale elemento avresti voluto togliere al Milan?
“Io vorrei togliere Montella. Perché Roma e l’Olimpico sono casa sua. Lui tornerà da allenatore sicuramente e sarà un grande allenatore. Per ritirargli la palla che ci ha tirato lui: è vero che la Roma è stata costruita per vincere mentre il Milan non lo è stato. Il fatto che il Milan sia insieme alla Roma evidenzia il vero valore degli allenatori. Io sto facendo una cosa normale e lui sta facendo cose straordinarie. Tra i due è lui quello bravo. Sarà un grande allenatore. Ho letto che mi ha perdonato e mi fa piacere. D’altronde è più facile capire un genitore quando lo si diventa. Ha già quei due o tre che lo perdoneranno in futuro”.
Qual è il pregio tattico di questo Milan?
“Lui ha il suo marchio di essere allenatore, quello della gestione della palla, del palleggio, di essere squadra. Passa sempre attraverso il collettivo. Era quello di cui aveva bisogno quando giocava: non aveva bisogno della ripartenza o della palla lunga. Lui aveva bisogno che la squadra si posizionasse nella metà campo avversaria, che gli faceva toccare palla tra le linee e quand’era il momento “ora la tengo io” e faceva il suo. Il suo marchio da calciatore era la rapidità, la velocità di pensiero, è uno sveltissimo, era sveltissimo coi piedi, con la mente e con l’astuzia uno astuto. Lui aveva quelle tre o quattro cose che gli altri sapevano, però le faceva talmente bene che, anche se sapevi che l’avrebbe fatto, ti passava comunque. Soprattutto per questo sarà una partita bellissima, perché entrambe le squadre hanno lo stesso obiettivo, quello di fare la partita e tutte e due le squadre possono andare a vincerla”.
Come ha gestito la situazione Strootman?
“E’ già andato via tutto. Nel senso che per quanto riguarda i derby abbiamo già dato nel 2016. Se ne riparla nel 2017. Se proprio bisogna ricordare qualcosa è il fatto del guantone di Angelo Peruzzi e del buon lavoro che ha fatto con Inzaghi per portare poi la squadra a questi livelli qui. Poi per il resto si va a parlare l’anno prossimo di quello che è successo nel derby e, come dicevo prima, a noi interessa la partita di domani sera, le attenzioni sono tutte per la partita di domani sera, si va oltre”.
In che misura la partita di domani può essere decisiva per laureare l’anti-Juve?
“Noi vogliamo essere la squadra che ha vinto contro il Milan, con la Juventus ci si gioca dopo e se ne parlerà quella settimana lì. Domani ci può succedere di tutto e chissà dopodomani cosa succederà. Quello che è passato è inutile soffermarcisi, non c’è marcia indietro. Diventa fondamentale per la nostra classifica e per la nostra identità, per quelli che sono i nostri obiettivi di questi due giorni: vincere la partita contro Milan. La vogliamo vincere assolutamente, siamo costruiti per vincere le partite. Poi si vedrà che scenario si apre. Parlare dei futuri avversari è una cosa che non ha senso se non fai bene il presente. Bisogna fare dei passi corretti oggi per dare seguito a questi passi corretti domani. Vincere contro il Milan assolutamente. Ora”.
Può essere la partita di domani uno spot per il calcio italiano?
“Si. Lo è stato quello di oggi del Napoli, perché il Napoli ha giocato una grande partita. Le partite che si vedono in questi ultimi periodo dicono che ci sono molte pretendenti per l’alta classifica e giocano tutte un buon calcio. E’ corretto dire che il nostro calcio in crescita, che il calcio che giochiamo attualmente in Italia è di livello ed è corretto dire che la partita di domani sera sarà una bella partita”.
La Roma è più fisica rispetto allo scorso anno. Le piace di più veloce ed a tutto gas o più fisica? Sta cambiando il calcio in campo europeo?
“Io penso sia più completo se ci si mette un po’ di fisicità. Il fatto che poi tu riesca ad arrivare ai tuoi obiettivi e che tu abbia lo scettro pur giocando palla a terra ed in velocità è un valore in più. Però poi la fisicità ti da molto, perché le palle inattive decidono molti risultati. La velocità ti fa sopperire alla qualità tecnica dell’avversario. E’ chiaro che se riesci a mettere più componenti nelle qualità ci sono dei vantaggi. Quest’anno la cosa che è più evidente è che c’è Edin. Lo scorso anno non c’era. Quando è venuto a chiedere spiegazioni, a parlare con me, perché io ho un buonissimo rapporto con loro, sia lo scorso anno, ma soprattutto quest’anno. Ogni tanto bisogna andare a confrontarsi. E lui una volta in ufficio da me mi è venuto a dire “se questo è il canovaccio io sono un giocatore un po’ differente”. Io gli ho sempre detto che la mia Roma la vedo con lui. Lui può abbinare la qualità tecnica e la fisicità. La vedevo con una prima punta fisica e forte. Ora siamo un po’ più lunghi , lo scorso anno eravamo un po’ più corti, ed io la preferisco così, con un po’ più di fisicità dentro. Perché hai più soluzioni quando la partita ti si incasina dal punto di vista degli avversari, come l’altra sera contro l’Astra Giurgiu, quella partita la risolvi con una palla buttata. E’ difficile che quella la risolvi con quella situazione che si era venuta a creare di densità al limite dell’area. Se non hai un po’ di fisicità difficilmente le porti a casa quelle partite lì. Mentre si vedono le squadre che hanno meno qualità di velocità e di palla sui piedi, però poi diventano più toste caratterialmente e portano a casa il risultato nella giocata individuale o nello strapotere fisico poi delle situazioni dentro l’area di rigore.
E’ una caratteristica della squadra quella di segnare così tanto nel secondo tempo?
“No. Può essere pericoloso perché poi magari non fai in tempo. Io preferirei al contrario, cioè andare in vantaggio da subito e gestire la partita dal vantaggio, perché poi gli altri sono costretti ad aprirsi. E’ che ancora non abbiamo quell’identità così forte, così evidente che dobbiamo ricercare ed avere prima che sia tardi. Noi abbiamo la possibilità di far vedere il nostro marchio, il nostro timbro, ma per il momento ancora non l’abbiamo modellato bene. Però, secondo me ci arriveremo il prima possibile”.
I risultati contro Milan e Juventus cambieranno i progetti nel mercato?
“Io penso che la Roma non sia legata al risultato della partita. La Roma come obiettivo ha quello di migliorarsi sempre. Qualsiasi siano i risultati la Roma cercherà sempre questo. Non è che si smonta la piscina per due risultati. Il presidente sta mettendo in pratica quelle che erano le intenzioni di cui parlava quando è venuto, perché di lavori ne ha fatti tanti. Tutti quelli che lavorano nella Roma daranno il meglio anche in questo mercato di dicembre per renderla più forte”.
Chi è la favorita domani sera?
“Noi. Siamo favoriti noi. Giochiamo in casa, siamo costruiti per vincere e loro no, l’ha detto anche Montella (ride ndr)”.
Come procede il recupero di Salah?
“Se recupera, visto quello che è successo con Francesco, lo porto anche domani sera. Dopo vado a chiedere al dottore, se può fare anche 20 minuti me lo porto. Le forze domani sera servirebbero tutte”.