Luca Pellegrini: “Le sensazioni all’esordio non si possono spiegare. De Rossi mi dà molti consigli. L’infortunio mi ha aiutato a crescere”

AS Roma Match Program (F.Viola) – Aveva firmato da pochi giorni il rinnovo del contratto quando era stato intervistato lo scorso anno dal match program e Luca Pellegrini poteva solo immaginare cosa avrebbe provato all’esordio. “Facile immaginarselo perché è un sogno che ti fai sin da bambino. Io non voglio crearmi delle aspettative e quando arriverà l’occasione voglio viverlo così com’è, senza pensieri”. Il suo sogno è diventato realtà e in soli sette giorni ha esordito in Serie A e in Champions League.

Quali sensazioni si provano in momento così importante?
“Le sensazioni all’esordio non si possono spiegare, sono tante emozioni che ti avvolgono e rivelano la persona che sei. Sono molto, moltissimo felice. So quanto ho lavorato per arrivarci. Ma per me sono solo all’inzio”.

Contro il Frosinone un assist che ha portato al gol Kolarov e contro il Viktoria Plzen un stop in corsa appena entrato. Cosa si prova a sentire gli applausi del pubblico?
“Gli applausi dell’Olimpico si sentono sempre, i tifosi sono fantastici, anche nei momenti difficoltà “non si fanno mai parlare dietro”! È normale che quando li senti per una tua giocata sono un’emozione in più”.

De Rossi che le ha detto al momento del cambio contro il Frosinone?
“Mi dice sempre tante cose e mi dà molti consigli. Però quello che mi ha detto in quella occasione vorrei tenerlo per me, lo sento in modo particolare”.

In Champions a fine partita in campo c’erano tre giocatori classe ’99: è anche la Roma dei giovani?
“Sì, il compito di noi giovani è metterci a disposizione del mister, lavorare bene e farci trovare pronti quando veniamo chiamati in causa. In campo c’erano anche Cengiz e Lorenzo Pellegrini e sono giovani anche loro, anche se oramai ci hanno abituato a prestazioni di altissimo livello. Ma tutti ci mettono del loro per migliorare, non solo i giovani”.

Il mister ha sempre sottolineato l’importanza del lavoro in allenamento…
“Sì, siamo un gruppo coeso e compatto che cerca di dare il massimo in allenamento”.

Quanto è cambiata questa Roma dal Chievo o dal Bologna?
“La Roma è cambiata in atteggiamento ed è arrivata un po’ di cattiveria che all’inizio ci mancava. Sappiamo di essere forti come gruppo, quasi una famiglia”.

Lo scorso anno non è stato facile per lei, e si è chiuso in crescendo con la firma del rinnovo del contratto…
“Mi ha aiutato tanto fare tutta la preparazione con il gruppo. Stare a stretto contatto con la squadra ti aiuta a capire quanto ci puoi stare. L’infortunio dell’anno scorso è alle spalle, non posso dire che sia stato positivo, ma mi ha aiutato a crescere. Ne sono uscito più consapevole e forte”.

Nel suo ruolo c’è Kolarov. Quanto può aiutarla lavorarci a stretto contatto?
“Aleks è una persona incredibile. È un maestro. Sa come dirti le cose e quando dirtele. Con lui posso solo imparare e migliorare, devo rubare ogni minima cosa”.

Come si gestiscono i suoi 19 anni. Il mister che consigli le dà?
“Il mister mi dà molti consigli, mi dice di continuare a lavorare e farlo con umiltà. Un ragazzo di 19 anni per me non si deve gestire, deve fare errori e avere vicino persone che lo aiutino a capire e così mano a mano si cresce”.

Qual è il suo sogno tra qualche anno con la maglia della Roma addosso?
“Non vorrei dirlo, ci sono tante cose che mi piacerebbe fare con questa maglia e se ne avrò la possibilità ci metterò il cento per cento”.

Sabato si va ad Empoli, che gara sarà?
“Non sarà una partita facile. Ma siamo in un momento positivo e veniamo da tre vittorie con un solo gol subito. Abbiamo riacquistato consapevolezza nei nostri mezzi e potremo dire la nostra”.

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