Lotito: “Indispensabile riprendere a giocare, il calcio ha una grandissima valenza sociale”

Riprendere o non riprendere: questo è il dilemma del calcio italiano. Il movimento, fermo ormai da più di un mese, si interroga sulle modalità, date e possibilità di portare al termine la stagione sportiva 2019/20. Tra i vari club di Serie A, i pareri sono divisi, tra chi spinge per un ritorno in campo e chi invece chiede prudenza e calma, di fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus. Il patron biancoceleste Claudio Lotito resta dell’idea di tornare al calcio giocato. In un’intervista al TGR Lazio, Lotito ha confermato la sua linea. Di seguito, le sue dichiarazioni:

“La Lazio ha rispettato in modo pedissequo il ruolo del governo. Purtroppo, nel momento in cui eravamo in una condizione particolare, fisica, mentale e di gruppo, il campionato è stato interrotto. Ciò ci ha portato a un decadimento di carattere fisico, atletico e anche di concentrazione. Mi auguro che i giocatori siano consapevoli di essere un grande gruppo e una grande squadra e che, se si dovesse ripartire e penso sia indispensabile farlo, ritrovino la stessa situazione di unione, determinazione e volontà per raggiungere determinati obiettivi”.

L’aspetto economico.

“Il calcio, in Italia, è una grande industria, garantisce 1 miliardo e duecento milioni di gettito all’erario. E poi c’è la mutualità che il calcio riverbera anche negli altri sport. Il Coni ha 460 milioni di finanziamento e il calcio produce oltre 1,3 miliardi di ricavi”.

Le date di una possibile ripresa?

“Non vorrei entrare su un argomento che in questo momento è in discussione a livello governativo e istituzionale-sportivo. Il calcio ha inoltre una grandissima valenza sociale e la nostra storia, la storia dei romani, è fatta di panem et circenses. Un altro motivo per riflettere sulle scelte da fare”.

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