Lorenzo, l’ultimo erede

La partenza di Florenzi ha spalancato una porta che Pellegrini non è ancora pronto, nè vuole attraversare, e di questo ne soffre. Lui è l’ultimo dei romani, primo dei capitani del futuro. Il suo rendimento non è come prima di Natale, il Pellegrini di classe in questo 2020 si vede e non si vede. In quanto erede disegnato di Totti, viene investito di responsabilità che non vuole o che semplicemente ha bisogno di rimandare. Per Lorenzo, questo, è un anno importante: l’investitura di Totti, l’Europeo e le parole dolci di Fonseca nei suoi confronti lo hanno fatto diventare un calciatore fuori dalla norma e per questo da lui si pretende sempre di più. Si pretende troppo, ora ha solo un po’ di ansia da prestazione. Venerdì non sarà in campo a causa dell’espulsione, ma quando tornerà a Bergamo sarà ancora in diffida. Nei prossimi mesi si discuterà il rinnovo (contratto in scadenza nel 2022) e la clausola da 30 milioni pagabili in due anni. Lo scrive Il Messaggero.

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