La regolare partecipazione alla Champions League si è trasformata da prestigioso accessorio a strumento indispensabile di equilibrio finanziario. Una volta che l’uso dello stadio entrasse a regime, questa forma del dittatura di bilancio si attenuerebbe in automatico. Una valutazione grossolana dei ricavi potenziali di Tor di Valle per stagione è di 50-60 milioni. L’aumento degli introiti è connesso anche all’aumento degli spettatori che una struttura più comoda e gestita in proprio garantisce. Esistono poi altri aspetti che diventano facilmente denaro contante: l’immagine internazionale, l’appetibilità degli sponsor, un accordo sui diritti di naming. Per la Roma prima si comincia meglio è. Lo scrive il Corriere dello Sport.