Lo stadio a Tor di Valle, De Vito sceglie il silenzio. I giudici: “Resti in carcere”

Istanze respinte. Il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo restano in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha confermato anche i domiciliari per Gianluca Bardelli “l’influencer” Cinquestelle, e per l’architetto Fortunato Pititto, del gruppo Statuto. Come riporta Il Messaggero, le motivazioni dei giudici non arriveranno prima di un mese e se per il Tribunale del Riesame il pericolo di inquinamento probatorio e reiterazione del reato è ancora concreto, adesso sarà proprio il presidente del Consiglio comunale, che davanti al gip si era avvalso della facoltà di non rispondere, a tentare di alleggerire la propria posizione. Il suo silenzio evidentemente non è piaciuto e in questa settimana, De Vito risponderà alle domande dei pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli. Se fornisse elementi utili alle indagini potrebbe ottenere un’attenuazione della misura cautelare, ma è chiaro che per ottenere un simile risultato non potrà limitarsi a “giustificare” le contestazioni mosse dalla procura. Dagli atti emergerebbe come il pressing sui consiglieri comunali abbia consentito a De Vito di portare avanti i progetti dei costruttori disposti ad affidare a Mezzacapa cospicue consulenze. Un sistema di corruzione che la procura ha già contestato per il progetto dello stadio di Tor di Valle a Luca Parnasi e a Luca Lanzalone, il consulente plenipotenziario del Comune, a processo. Ma c’è anche un altro aspetto che pesa sicuramente sulla decisione di ieri e riguarda le indagini ancora in corso. Le acquisizioni successive agli arresti non hanno attenuato la gravità del quadro indiziario. Gabriella Raggi, capo segreteria dell’assessore all’Urbanistica Luca Montuori ha raccontato come De Vito e Mezzacapo le chiedessero informazioni sui progetti.

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