Lo sguardo di Montali: “Torino e Roma sono agli antipodi. Totti e De Rossi torneranno. Friedkin? Mi piace lo stile, si può vincere solamente così”

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Si può essere Gian Paolo Montali, aver vinto quasi tutto nel mondo della pallavolo ed essere arrivato a curare l’organizzazione della prestigiosa Ryder Cup di golf, eppure iniziare l’intervista “con due spine”.

E allora togliamocele subito.

Non essere riuscito a vincere, da dirigente, né alla Juve né alla Roma: 4 volte secondo.

Che differenze ha trovato nel gestire i due mondi?

A Torino c’è l’organizzazione alla massima potenza.Io ero consigliere d’amministrazione con delega al settore giovanile e al canale tematico. Dopo Calciopoli due erano gli obiettivi: creare un nuovo stile e puntar sullo stadio di proprietà. Ce l’abbiamo fatta. Poi fui contattato dal Napoli e, capendo che c’era bisogno di un uomo di calcio, consigliai Marotta.

Poi c’è stata la Roma.

Che invece è tutto cuore e passione. Lì ho fatto due anni intensi come direttore generale, prima degli americani. Conobbi DiBenedetto e Unicredit, che era co-proprietaria, voleva confermarmi, ma io capii che la dirigenza aveva altri progetti. Comunque, anche se le mie origini sono a Parma, posso dire ormai di essere mezzo romano e ho ricordi bellissimi. Con Ranieri sfiorammo lo scudetto. Si ricorda la mia tabella di marcia–centrata, a dispetto dello scetticismo dei calciatori – che avevo stilato su un foglio e che lei mi sottrasse per pubblicarla sulla Gazzetta?.

[inline]

Altri tempi, eravamo tutti più giovani. Così la gestione del caso Dzeko è stata “da Juve”.

Certo, così si deve fare. Chi deve gestire le cose è la società, che ha dato forza all’allenatore. Dei Friedkin mi piacciono sia lo stile che il basso profilo. A Roma si può vincere solo così, non facendosi coinvolgere emotivamente. Si entra in punta di piedi, si studia e si impara. Poi, quando potranno vedere la passione dell’Olimpico pieno, s’innamoreranno davvero.

Le piacciono Pirlo e Fonseca?

Sì. I due club hanno preso decisioni corrette, perché le scelte non si fanno con la pancia, anche se la mia filosofia è che vincere è l’unica cosa che conta.

Se la pancia non serve, Pallotta ha fatto bene a mandare via Totti e De Rossi?

No, perché–come ha fattola Juve con Nedved – era giusto sfruttare la loro esperienza. Sono sicuro che torneranno tutti e due, ma al momento giusto.

Alla fine chi arriverà davanti tra Juve e Roma?

Se la Champions non la distrarrà troppo, sulla carta direi la Juve. Ma in campo non va la carta, ci vanno i calciatori.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti