Ljajic non se ne va. Szczesny, è dura

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Corriere dello Sport (R.Maida) – Niente da fare: la scadenza del 30 giugno, con le conseguenze negative sul bilancio, è passata senza portare denaro alla Roma, perché Ljajic non ha accettato l’offerta del Torino vanificando – per ora – un trasferimento già scritto dai club per il corrispettivo di 7 milioni. Sabatini, in febbrile attività a Milano, impreca perché era riuscito a ultimare il lavoro di snellimento della rosa che gli era stato affidato ma si è dovuto scontrare contro le perplessità di Ljajic che probabilmente sta aspettando le mosse del Milan.

GLI ANNUNCI – Intanto però la Roma ha in pugno due terzini, il destro Zabaleta e il sinistro Mario Rui. Sono rinforzi che potrebbero essere annunciati la prossima settimana. Per Zabaleta c’è ancora qualche passaggio da sistemare con il Manchester City mentre per Mario Rui, che aspetta una chiamata per firmare e fare le visite mediche, è proprio Sabatini a tentennare. Se dovesse riuscire a convincere il Psg a lasciargli Lucas Digne, potrebbe anche mollare il giocatore dell’Empoli, con tante scuse all’amico e collega Carli.

L’INCONTRO – E a proposito di prestiti complicati da rinnovare, Sabatini non ha ancora l’accordo con l’Arsenal per trattenere Szczesny, ieri eliminato dall’Europeo. Lunedì a Trigoria il ds ha incontrato Morgan De Sanctis, che da oggi è ufficialmente un portiere svincolato, e gli ha chiesto di non impegnarsi con altre squadre, proprio perché la situazione di Szczesny rimane molto incerta: per un altro anno di prestito l’Arsenal pretende di essere pagato; la Roma invece si era adeguata all’idea di pagare per intero lo stipendio di Szczesny, superiore ai 3 milioni, ma senza sborsare soldi per il leasing. De Sanctis intanto ha rifiutato diverse offerte: una del Pescara, la squadra della sua città, una del Panathinaikos di Stramaccioni e un paio di occasioni di prestigio in Serie B, tra cui il Verona. Nella sua testa c’è ancora la Roma, che non l’ha convocato per il ritiro di Pinzolo (il contratto è scaduto) ma potrebbe anche richiamarlo nel corso dell’estate.

IL CENTRALE – L’altro acquisto che Spalletti ha chiesto con una certa urgenza è il difensore centrale. Ieri il Barcellona ha ufficializzato l’arrivo di Umtiti dal Lione per 25 milioni. A questo punto l’altro centrale mancino, il belga Thomas Vermaelen, finisce sul mercato. La Roma è molto interessata e non da oggi: già l’anno scorso, prima di Rüdiger, aveva chiesto notizie di lui a Luis Enrique. Adesso l’affare può concretizzarsi in prestito gratuito con diritto di riscatto, se la Roma è disposta ad accollarsi lo stipendio di circa 3,5 milioni netti. Nel ritiro del Belgio intanto Vermaelen ha scherzato con Nainggolan sull’ipotesi di raggiungerlo a Trigoria. In ogni caso è questo il profilo che fa al caso della Roma: un centrale mancino che non obblighi il club a un gravoso impegno economico. E’ sullo stesso livello, anche se di piede destro, l’eventuale investimento sul ritorno di Medhi Benatia: stipendio simile, formula identica. Solo che il Bayern in questo momento non valuta la possibilità del prestito e chiede almeno 18 milioni, come ha constatato anche la Juventus. L’altra soluzione plausibile nel ruolo è Juan Jesus, brasiliano dell’Inter, che può rientrare più avanti in uno scambio con Dzeko, se le condizioni saranno convenienti.

PUNTE – Dzeko in realtà non vuole lasciare la Roma e l’ha detto chiaramente a Sabatini; però se Mancini, dopo averlo chiamato, gli presenta un’offerta concreta, può cambiare idea. In quel caso, dentro anche un centravanti di livello. Ma ci vorrà del tempo. Più facile che si chiuda per il giovane attaccante ceco Schick: lo Sparta aspetta la Roma per le firme.

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