La Stampa (F.Manassero) – «Ljajic deve mangiare meno cioccolata che lo ingrassa, tagliarsi il ciuffo che lo distrae e smetterla di vivere davanti al pc che lo addormenta». Sinisa Mihajlovic, che ai tempi della Fiorentina era un allenatore alle prime esperienze e Adem un talento confuso dai suoi 18 anni e dal prezzo pagato dai viola (6,5 milioni), già da tempo ha messo da parte le incomprensioni di una volta trascinate anche in Nazionale, quando nel 2012 l’allora ct della Serbia punì l’attaccante – reo di non aver cantato l’inno – con l’esclusione. Non essendo mai finita la stima reciproca, i due poi non hanno avuto difficoltà a stringersi la mano. E adesso potrebbero tornare a lavorare insieme: il suo vecchio tecnico l’ha inserito nelle priorità granata e si sta spendendo in prima persona per convincere l’ex allievo ribelle a seguirlo nella nuova esperienza. Il quale non è rimasto insensibile, tutt’altro. Ora dopo ora Ljajic, vecchio pallino granata, è un sogno sempre meno proibito. Innanzitutto per il prezzo: i giallorossi tre anni fa lo pagarono 15 milioni, adesso vale meno della metà dopo le ultime due stagioni così così con Roma e Inter. E a questo trend si aggiunga anche il contratto in scadenza, nel 2017. Il Toro è uscito allo scoperto e sta duellando con la Fiorentina, che si è mossa in anticipo e che ai granata prova ad insidiare pure Giaccherini: ma in questo caso in vantaggio è il patron Cairo, che da tempo avrebbe strappato l’accordo con il grande protagonista dell’esordio azzurro agli Europei.
MAXI OPERAZIONE – Il pressing di Mihajlovic nei confronti della Roma potrebbe portare ad una maxi operazione, in entrambe le direzioni. Infatti al nuovo tecnico piace un altro obiettivo di Ventura, cioè il jolly d’attacco Iago Falque. Ieri c’è stato un contatto tra le parti che ha aperto ufficialmente il confronto: il ds Petrachi ha chiesto il prestito secco con diritto di riscatto a 4 milioni, la Roma spinge per la cessione definitiva. Anche perché il club giallorosso non si è dimenticato di Bruno Peres e vorrebbe inserirlo nella trattativa per abbassarne il prezzo. La Roma è pronta a riconoscere un conguaglio di 8-10 milioni, ma il Toro valuta il terzino 25 e ne vorrebbe 5 in più per aumentare il tesoretto di mercato. Denaro contante che poi gli servirebbe per affrontare con più forza la rivoluzione – chissà quanto mini – alle porte. I granata stanno tessendo una gigantesca tela, ma a meno di un mese dal ritiro manca la prima preda. Può essere il norvegese Henriksen, intanto ieri l’agente di Valdifiori, seguito con insistenza 12 mesi fa, ha offerto il mediano ai granata.