Conferenza Spalletti: “Con la Juve è fondamentale, ma al ritorno è definitiva. Salah è in gruppo” – VIDEO

Pagine Romaniste (F.Biafora) – Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista del big match di domani sera in casa della Juventus. Queste le sue parole:

Inizia come di consueto il mister Spalletti con il bollettino medico: “Florenzi, Nura, Paredes e Lobont sono indisponibili. Vermaelen, Peres e Totti verranno valutati oggi nell’allenamento. Salah è in gruppo, se poi volete disposizioni più precise verso qualcuno ve le do, ma grosso modo questo è quello più importante. Su Florenzi non sono preparato, bisogna sentire il dottore. Salah è a disposizione, è un tipo di giocatore che ha nelle sue qualità questa accelerazione per cui quella lì non è che diminuisca non è un giocatore di resistenza o di continuità, è una qualità che rimane a questi giocatori qui. Va ovviamente valutato nel contesto della partita che sarà”.

E’ solo la partita di Higuain e Dzeko oppure anche di Buffon e Szczesny?
“E’ vero. Ho visto questa settimana che quelli più citati sono Higuain e Dzeko, perché si fa più attenzione a chi va a far gol, ma la forza della squadra la fanno anche gli altri e tu ne hai presi due precisi. Uno ha grande esperienza e grande forza fisica e mentale, l’ha sempre trasferita anche in Nazionale. Giocatori come Buffon, Bonucci e Chiellini hanno fatto bella la Nazionale degli ultimi tempi. Szczesny è uno di grande qualità e prospettiva, ma è chiaro che sotto questo aspetto deve fare ancora delle esperienze. La sintesi potrebbe essere che Buffon per me è stato sempre un portiere con i baffi, non soltanto ora perché ce li ha. Ma anche Szczesny ha la piega giusta e riuscirà a diventare un portiere fortissimo”.

L’anno scorso affrontò la Juve dopo circa dieci giorni dal suo arrivo. Lei è soddisfatto del percorso fatto da allora? Sarà una gara diversa rispetto a quella di gennaio scorso?
“Sì, io sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto. Ci siamo impegnati, siamo tutti a guardarci ogni giorno dove possiamo migliorare, quella è la qualità fondamentale, poi non è detto che i risultati siano quelli dell’impegno profuso. Secondo me è stata una bella Roma, una bella storia in questo periodo, ci sono stati anche degli alti e bassi, però visto che poi la Juve è quella che è stata brava a tenere sempre l’asticella alta del rendimento del calcio italiano in generale, nel periodo in cui c’era un livellamento verso il basso hanno mantenuto sempre una forza e un raggiungimento di risultato sempre importanti. Non a caso oggi si vincono i campionati a 100 punti, non è un caso, qualche anno fa ne servivano 80. La Juventus serve alle altre squadre come stimolo per far meglio e per potergli star vicino e poterla raggiungere. Noi qualche punticino da quando siamo vicino lo abbiamo accorciato, siamo contenti del nostro lavoro”.

Come sta El Shaarawy?
“Stephan secondo me ha fatto vedere, soprattutto negli ultimi allenamenti, di aver fatto bene il suo lavoro per inserirsi e per mantenersi ad un livello di condizione fisica buono. La qualità tecnica è quella lì ed è indiscutibile. Io ogni tanto lo stimolo chiedendogli un po’ di continuità e di fisicità, un po’ di lavoro sporco, perché poi per gli equilibri di squadra diventa fondamentale. Le cose che sa fare è evidente a tutti che ha un grandissima qualità, estro e grandissimi numeri”.

Cambia tanto la Juve con la presenza di Dybala o meno?
“Cambia poco. Loro hanno sempre quella forza da un punto di vista fisico e tecnico. Dentro le giocate c’è sempre questa caratteristica qui, anche in quelli più tecnici c’è sempre questa caparbietà, questa disponibilità a far uscire sempre il meglio dalla situazione che gli dai o gli butti addosso. E’ chiaro che se giocheranno Mandzukic ed Higuain dall’inizio, come mi aspetto io, diventerà una partita di grande forza e di grande confronto fisico nel duello individuale. E’ giusto che loro facciano passare la gara attraverso le loro qualità e sotto questo aspetto qui loro non sbagliano niente. Nell’ultima partita sono venuti a capo di una situazione che non era facile. Nel derby di Torino due palle buttate addosso ad Higuain e Mandzukic hanno fatto la differenza. Quando entra Dybala gli dà anche il verso di grandi giocate, però sempre fatte con grandissima sostanza, toccabile con mano. Non fa niente per il numero o per la futilità”.

Alla Roma basterebbe un pareggio?
“Il nostro discorso è semplice da fare, per noi è una partita fondamentale. Poi non è che si va lì e si punta al pareggio mettendosi tutti nella metà campo, così si perderebbe di sicuro. Devi giocare la partita. Noi siamo una squadra forte, dobbiamo misurarci e cercare di far valere la nostra forza. Penso che, per il ragionamento che facevo all’inizio, deve essere il nostro obiettivo trasformare la partita di ritorno in una sfida importantissima. Se riusciremo a far questo, al di là di quelle che saranno le intenzioni, avremo fatto sicuramente un grande lavoro. Questa è fondamentale, ma quella di ritorno è definitiva. Vogliamo mirare a far diventare quella lì una sfida definitiva”.

Si aspetta che la Juve vi venga ad attaccare alto?
“Loro ce l’hanno nel DNA questa consapevolezza della forza, del carattere, della forza mentale e fisica, dei numeri da portare a casa. Loro faranno la partita, ci attaccheranno altissimi, vorranno metterci la pressione del loro stadio. Hanno altre mire, anche più importanti, quindi cercheranno di chiudere subito tutto qui e sarà importante. Allegri ha fatto vedere in questi anni quella che deve essere la ricerca della sua squadra. Dobbiamo essere bravi a gestire questo e altrettanto a far valere le nostre qualità, perché anche noi qualcosa avremo da dire”.

Allegri ha detto che sei un grande allenatore, ma anche un bravo attore…
“E non mi ha sentito cantare (ride, ndr). Perché siamo stati insieme diverse volte. Io di lui penso che è un grande amico, e rimane tale. Penso che sia una persona corretta e un grande allenatore. E’ facile dire che ha grandi calciatori e diventa facile vincere con quei grandi calciatori, ma non è così ed è tutto il contrario. E’ difficilissimo quando si hanno tanti calciatori bravi, bisogna farli rendere tutti e gestirli e domarli tutti. Ha vinto quando aveva meno calciatori, ha vinto con grandi calciatori. Non c’è mai stata confusione con rose ampie come ha adesso. E’ chiaro che se nel finale di partita puoi mettere Pjanic e Dybala è differente rispetto a mettere altri calciatori,  ma poi quando entrano e rendono al massimo come se avessero giocato tutte le partite, c’entra anche la gestione dell’allenatore e il clima che si vive dentro lo spogliatoio. Lui è il primo della classe e si accetta anche qualche battuta da lui”.

Come siete diventati amici?
“Siamo entrambi toscani. A voi non interessano le storie belle nel calcio, vi interessa di più quelle meno belle, se si va poi a tentare di scoprirle vedrete che ce ne sono tantissime di storie belle nel pallone: le amicizie che si formano quando si gioca, i calciatori che vengono a farti vedere che sono in contatto con il calciatore dell’altra squadra e ci parla al telefono. Non sono soltanto avversari, spesso sono anche grandissimi amici con cui si condividono situazioni familiari, che rimangono sia se si gioca nella stessa squadra o se si va a giocare in un club diverso. In questo caso Pjanic è un amico di tutto lo spogliatoio e rimane tale. Io e Allegri siamo stati a Lione insieme per la riunione della Champions, siamo stati a cena insieme a tutti, ci siamo ritrovati a Corverciano. Viene dalle mie zone o io dalle sue. E’ un livornese di quelli veraci e sono tipi astuti, per cui bisogna stare attenti”.

Le basta Orsato o preferirebbe giocare la partita con la VAR?
“A noi tutti ci basta Orsato, ma non solo lui, anche gli altri che sono stati mandati. Siamo stati trattati con i guanti bianchi. Arbitri, giudici di linea, di porta sono tutti internazionali che hanno grande esperienza e qualità. Lui è una garanzia per tutti. Sulla tecnologia penso che sia importante. E’ chiaro che va usata nella maniera giusta, ma è un supporto importante. Il calcio è un gioco di velocità e va considerato il tempo reale, va messo un po’ a puntino questo nuovo metodo di tecnologia, però io sono a favore, se vuoi sapere il mio pensiero. Se si va nei singoli episodi c’è sempre da rivedere qualcosa. Sono cose fondamentali quelle di andare avanti con la tecnologia”.

Le ultime sfide tra Roma e Juventus sembravano sempre il Bene contro il Male. E’ anche merito suo che ha riportato la voglia di parlare di pallone più che di altre cose?
“Io le ho sempre viste vincere dalla squadra in campo, per cui non so come sono state le altre sfide perché io non c’ero. Per quanto mi riguarda sono state delle bellissime sfide, dove siamo spesso costretti a rincorrere perché loro sono più bravi, però noi vogliamo andare a vedere quelli che sono i loro numeri, che sono importantissimi. Vogliamo vedere più da vicino cosa hanno come qualità questi numeri, il perché. Vogliamo accorciare quella che è la differenza dei punti in classifica per renderci conto meglio quale siano le qualità direttamente in pratica che hanno loro”.

E’ l’ultimo treno scudetto?
“Secondo me finita non si dice mai, si pensa sempre a rimbalzare, si pensa sempre che sia una cosa che si possa superare quello che ci capita. L’atteggiamento deve essere sempre questo, che serve anche per andare ad affrontare altre sfide. E’ una partita fondamentale, sarebbe durissima, ma ancora possibile. Se si guarda la differenza nello scorso campionato, quelli che sono stati i punti, visto che siamo tutti dentro tante competizioni. Ieri sera si faceva il punto della situazione: c’è l’Europa League, la Coppa Italia, la Fiorentina, l’Inter, si gioca ogni due giorni per un periodo. Oggi giochi, domani recuperi e dopodomani è la vigilia della partita. Questi periodi qui ce l’avrà anche la Juventus viste tutte le competizioni che dovranno portare avanti. Loro saranno avvantaggiati visti i grandi calciatori che hanno, ma allo stesso tempo ci può essere il momento che le cose gli possono venire meno fluide e meno chiare e allora c’è la possibilità di recuperare dei punti se sei bravissimo. Va fatta una strada senza sbagliare mai e l’altra che ci permette un po’ di gestione. Dobbiamo assolutamente sfruttare la gara di domani sera”.

Sotto l’aspetto mentale quanto può essere fondamentale vincere domani a Torino? E quanto potrebbe togliere? Che effetto le farà domani incontrare di nuovo Pjanic?
“I risultati sono tutto nell’esasperazione del nostro calcio, perché è un po’ esasperato. Quello che è un risultato ti permette di lavorare con entusiasmo addosso, di gestire meglio. Cambia totalmente la prospettiva del lavoro e noi vogliamo riuscire a dare più forza al nostro futuro. Abbiamo le intenzioni giuste, poi si fanno tutte le valutazioni. Pjanic non sarà solo incontrarlo in ritiro. Quando abbiamo giocato a Torino Pjanic è venuto a a trovarci in ritiro, ha mangiato con la nostra squadra. Ogni tanto me lo passano quando ci parlano. “Mister c’è il suo amico”. Perché poi avete ragione voi: ho provato a far battere le punizioni a Maurizio Timperi, ma Pjanic le batte meglio. Avete fatto di tutto per farci litigare, ma la mia sfida e quello che penso di lui a lui l’ho dimostrato direttamente. Io lui l’ho fatto sentire uno importantissimo per la nostra squadra, ho litigato con tutti per farlo giocare davanti alla difesa con De Rossi, dandogli le chiavi della costruzione della Roma dello scorso anno. La realtà è questa, non è quella che si vuol riportare nel titolo, è una persona squisita sotto tutti gli aspetti, con lui ho parlato anche di altre cose quando era qui. Lui ci ha dato delle soluzioni importantissime perché un campione vero, un campionissimo, infatti poi la nostra squadra è partita dalla qualità del gioco e lui era al centro della qualità del gioco e ci sarebbe ancora se fosse qui. Quando abbiamo scherzato delle altre cose era un bello scherzare, perché la stima da parte mia è totale, ma è reciproca anche da parte sua”.

Ha trovato finalmente la quadratura del cerchio in difesa e cosa c’è ancora da migliorare?
“Siamo a dei buoni punti. Se la sfida Higuain-Dzeko è una sfida di livello equilibrato come ho sentito dire in questa settimana e siamo migliorati anche in difesa, assomigliando a loro che hanno una roccaforte, abbiamo delle buone possibilità. Noi non dobbiamo andare a dire a tutto il mondo le nostre intenzioni, bisogna farle vedere in campo domani sera. Tra Higuain e Dzeko scegli prima tu, a me vanno bene entrambi. Però Dzeko è sicuramente uno che insieme a lui si contenderà la prima posizione nella classifica dei cannonieri (ride ndr), ma questo dipenderà soprattutto dal gioco di squadra. Poi è chiaro che ce ne sono anche altri, come Dybala, che però ha dovuto subire un periodo di stop. Però questi due, se le cose saranno regolari e giocheranno molte delle partite di campionato, mi aspetto che loro due saranno il primo ed il secondo. Per cui a me vanno bene tutti e due”.

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