Spalletti incontra i tifosi a Madonna di Campiglio: “Pallotta ci tiene veramente alla Roma. Nessun rimpianto per il mio primo ciclo” – FOTO e VIDEO

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Pagine Romaniste (F.Biafora – Y.Oggiano) – Altra serata di impegni per la Roma con Spalletti che incontra i tifosi a Madonna di Campiglio, a pochi chilometri da Pinzolo.

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Ore 22.27Spalletti: “Si vive bene anche in Russia. Quando trovavo i miei calciatori al ristorante con le famiglie, siccome loro corrono per me, io spesso ho pagato la cena. Un po’ per il gesto, un po’ per vedere cosa mangiavano e bevevano, in 4 anni mai acqua (ride, ndr).

Le origini. E’ difficile non far pesare il cognome…
Non è difficile, l’hanno sempre avuto (ride, ndr). Poi ci ha pensato la mamma.

Ha paura che vengano avvicinati solo per opportunismo?
No sono grandi, uno vive a Roma, fa l’Università, un altro a Chicago, se la sono scelta e io ho Matilde con me che ha 4 anni e mezzo. Tutti con la stessa moglie eh.

Quante ore pensa al calcio?
Un casino, abbastanza perché ormai sei dentro il meccanismo. E’ difficile riuscire a staccare poi io sono così, quando faccio una cosa mi piace farla in maniera seria.

Oggi Emerson ha detto che è talmente ossessionato dal calcio che sogna la diagonale la notte, buon segno…
Io non chiedo diagonali (ride, ndr).

Rimpianti del primo ciclo?
Inutile pensare a  quello accaduto. Nel 2008 il dispiacere è stato totale poi dal giorno dopo devi guardare avanti.

Si lega le cose al dito?
Dipende da cosa fai, perché no. Alcune cose non si possono dimenticare.

Ha avuto un maestro nel calcio?
Ho preso da tutti, soprattutto quando ho visto i dilettanti che trovano i modi per allenare, di quelli che stanno li e si devono guadagnar il risultato. Loro mi hanno dato tantissimo. Ci sono allenatori molto bravi che bisogna studiare. Questo fatto di trasferirsi per il confronto e uno ti dice cosa sa ti dà dei miglioramenti importanti.

Che ha detto a Pallotta?
Ha parlato sempre lui (ride, ndr). Era contento, aveva entusiasmo. Era abituato a sport diverso, paese diverso però alla Roma ci tiene.

Scudetto o Champions?
Avanti (ride, ndr). Lo scudetto per poi giocarsi la Champions.

Luciano o mister?
Luciano…Lucio.

Una sera ad Empoli o una settimana Maldive?
Sera ad Empoli.

Carne o pesce?
Pesce.

Musica italiana o straniera?
Italiana, Barbarossa, Venditti.

Vodka o limoncello?
Il Vinsant.

Spalletti calciatore o di oggi?
E’ stato tutto bello, sono stato fortunato che ho incontrato belle persone e ho ricordi bellissimi.

Totti a 20 anni o a 40?
Pubblico: “Sempre!”. Partono cori per Totti. Il mister: “Mi hanno suggerito. Totti Capitano sempre”.

Juan Jesus. Si giocherà tra un mese, siamo pronti?
L’anno prima che siamo arrivati in Russia c’era il Vladivostok, c’erano 10 ore di viaggio per andare e altre 10 a tornare. E’ stata un’esperienza particolare. Quando siamo andati a giocare a mezzogiorno per noi erano le 7.

Ci lamentiamo troppo in Italia?
Si.

Cambia veramente?
Noi giochiamo contro il Terek Grozny, sono al sud, è un territorio particolarmente difficile, c’erano 3 ore per andare.

Come ci prepariamo per la Champions?
Come ci siamo preparati con lo staff, parlando nella maniera corretta ai giocatori perché devono avere la testa forte perché sarà un momento fondamentale della stagione. Bisogna dosare i discorsi ,allenarsi forte, abituarsi alle imprese, alle cose nuove.

Parla molto coi giocatori?
Si, è fondamentale.

Altri parlano poco…
Se non sai parlare è meglio.

Cosa promettiamo?
Grandissimo impegno come detto prima. Una partita dipende da un centimetro, noi dobbiamo lavorare per avere entusiasmo e tramite esso quel centimetro ci può essere a favore.

Pubblico: “Il terzino destro arriva?”
Non è di mia competenza, se ne occupa Sabatini. La squadra è forte, abbiamo dei calciatori forti. Dei reparti stiamo guardando se possiamo migliorare e come detto cercheremo di prendere il meglio.

Squadra pronta di testa e di gambe…
Si, ho avuto delle difficoltà a gestire i calciatori ma ora vedo un gruppo di bravi ragazzi che lavorano nella maniera corretta e che si allenano come primo obiettivo per la Roma. Non sono degli sbruffoni, abbiamo delle persone che vogliono vincere e che vogliono determinare il loro futuro. Questo è fondamentale.

Ore 22.23 – Interviene telefonicamente il fratello di Spalletti con cui si istaura un siparietto.
Spalletti: “Quando chiamavi i giocatori asini cosa ti regalavano a Natale? (ride, ndr)”
Fratello: “Un asino, ce l’ho ancora (ride, ndr)”.

Spalletti: “Le colline toscane mi piacciono molto, torno li quando ho tempo”.
Fratello: “Lucio era molto ubbidiente. Cucinare per lui è molto facile, insalata, insalata con pomodori e acqua naturale (ride, ndr). Gli piace molto il pesce”.

Ore 22.01 – Spalletti: “Si ha responsabilità quando si va dentro il campo, poi è anche esagerato, è troppo amore, si rischia di farne cattivo uso”

Come gestisce il troppo amore?
Cerco di impegnarmi di più, chi crede in te non puoi fallire, il loro sostegno ti dà più forza. Però la gente si rende conto da sola, la gente può dubitare di quello che dici ma non di quello che fai perché è visibile”.

Le piace sciare?
Vado solo dritto (ride, ndr).

Temperature Russia?
Veramente un bellissimo e grandissimo Paese, si è vissuta una esperienza indimenticabile per le distanze e la temperatura, loro sono abituati come se fossero in un duello personale, sono pronti a fare un po’ di guerra anche nello sport. A volte il freddo non faceva tenere gli occhi aperti, allora ci ritrovavamo in palestra e ci si parlava 5-10 minuti. Se ti allunghi nei discorsi l’attenzione scema e il messaggio non passa. Si faceva riscaldamento e poi in campo non ci si fermava mai o ti ghiacciavi. Per abituare i bambini li portano a torso nudo nella neve per 30-40 minuti. Ai tifosi dà fastidio che dalle altre parti si conosce solo il freddo della Russia, allora stanno anche loro a torso nudo 20 minuti allo stadio.Ore 22.00 – Arriva mister Spalletti a Madonna di Campiglio.

Qualche parola in russo?
L’essenziale…

Aiuta ad essere più maturi?
Le conoscenze ti aiutano nel prevedere, nel mettere a posto gli errori che fai quando agisci. Secondo me si perde un po’ di istinto, un po’ di ragazzo e sarebbe bene mantenerlo.

Lo rimpiange?
Si, poi essere un po’ strani nelle scelte, un po’ creativi, essere pronti a sterzare in poco tempo secondo me è un vantaggio.

L’allenatore bravo è quello che comanda e lo dice?
E’ quello che delega molto perché poi accentrare è sintomo di debolezza, se le cose le devo fare sempre io senza lasciare vuol dire che  gli altri ho paura che facciano meglio. Io sono bravo se riesco ad essere migliore.

Quanto è importante la fiducia dello spogliatoio?
A me piacciono i miei calciatori, ci sto bene insieme. Non devo fare le regole, se le fanno da soli per il rispetto, loro debbono frequentare il locale e coesistere tra di loro poi se mi piace qualcosa ci aggiungo anche io. A me loro piacciono, mi danno la fiducia per poter raggiungere i risultati e sono convinto che loro hanno le soluzioni, sono intelligenti.

Quanto conta il mister?
non mi interessa, dipende da che ruolo lo guardi, dalle conoscenze che hai, ciò che succede nello scorrimento quotidiano. Tutti i ruoli sono importanti e possono determinare qualcosa di importante. Io mi avvicino alla squadra e penso di non dargli nulla allora che lo faccio a fare? Quelli fondamentali sono i calciatori, se si riesce a mettere insieme qualità individuale e squadra allora si arriva più in la, il miglior 11.

La tattica?
E’ una componente, ci sono stati mister bravissimi e ora in Italia.

Che cosa le dà più fastidio?
(Dal pubblico): “La Lazio!” (Il mister): “La banalità, la stupidità”.

Social network…
Non ho profili ma ora li faccio (ride, ndr). Bisogna saperli usare, io sono così e così. Il mondo va in quella direzione.

Crede nell’oroscopo?
Non lo leggo.

Scaramantico?
Mi sembra di no poi si fanno delle cose…

Pubblico: Due parole su Bielsa!
Ci sarebbe stato imparare da lui, mi dispiace non sia venuto. E’ un grande allenatore. Ci sono squadre che hanno fatto vedere ciò che ha insegnato.

Come si gestiscono i social?
Io non posso insegnare come fare però è chiaro in conseguenza a quello che postano possono uscire dei problemi e allora bisogna parlarne. Bisogna render conto dell’uso.

Diventa importante…
Certo, succede che spieghi male qualcosa e i giornalisti lo riportano e poi sei costretto a rettificare, e viceversa.

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