Pioli: “La Roma è forte e un po’ ci somiglia. Sarà una gara aperta. Proveremo a limitare Dzeko”

Stefano Pioli, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Roma. Queste le sue parole:

La gara con la Roma arriva sempre nei momenti particolari?

Importante perchè abbiamo cominciato bene, e vogliamo continuare a farlo. Affrontiamo un avversario forte e somiglia un po’ al Milan nella loro costruzione. Hanno inserito giocatori forti, è una squadra con forza fisica e ha tutte le componenti giuste per essere una squadra ambiziosa. Sarà una gara aperta.

Il Milan resterà comunque primo in classifica…

E’ solo l’inizio del campionato, è una gara importante e proveremo ad approcciare bene con determinazione. Dobbiamo affrontare la gara tecnicamente di alto livello.

C’è Ibra ma non Rebic…

Sono giocatori diversi, ma dobbiamo cercare di sfruttare al meglio le nostre qualità, proveremo a limitare Dzeko.

Con la Roma può essere la prova del nove?

Secondo me sono sempre le prove del nove, dobbiamo giocare al massimo poi valuteremo le cose positive e negative, dobbiamo pensare al nostro percorso e pensare ad ogni singola partita come quella più importante.

La rotazione sulla trequarti ti aiuta a tenere tutti sulla corda?

Era importante alzare la competitività dentro la squadra, prendere giocatori giovani e forti, abbiamo preso giocatori che hanno alzato il livello, è stata brava la proprietà.

Calhanoglu come sta?

Siamo stati bravi a non far pensare le assenze importanti, per questo volevamo alzare il livello della squadra. Calha e Rebic stanno meglio ma credo che sarà difficile per domani, Rebic sicuramente no.

Dove può ancora migliorare il Milan?

Dobbiamo capire meglio i momenti della partita, quando c’è bisogno di alzare i ritmi o quando bisogna palleggiare. E’ una crescita che arriverà col tempo. La crescita deve essere continua e costante.

I 5 cambi e il turnover può essere un’arma in più?

Capisco le dichiarazioni di Gasperini, ma devi inserire i nuovi e dargli la possibilità di metterli alla prova. Facendo questo devi mettere in preventivo che qualcosa possa non essere riconosciuto come identità. La nostra identità è bella chiara, per i nuovi arrivati è facile capire come muoversi in campo. Io onestamente vedo solo aspetti positivi nelle 5 sostituzioni. Penso a schierare l’11 migliore per l’inizio gara, la preparazione alla partita è l’aspetto più importante del mio lavoro. Ora è più complicato perché la facciamo in due giorni, mi piace pensare che avere 5 cambi mi permette di cambiare caratteristiche e partite. Fin quando ci daranno di andare con 23 giocatori credo che sia l’aspetto più giusto sfruttare tutti i giocatori a disposizione.

Il Milan nel post lockdown è diventato una “ammazzagrandi”. Il processo di maturazione della squadra è a buon punto?

Mi piace definire i miei giocatori giovani ma maturi, me lo dimostrano con i comportamenti. Abbiamo anche personalità forti come Romagnoli, Kjaer, Donnarumma. Non è la carta d’identità a dire se siamo maturi, ma i comportamenti. Siamo consapevoli del nostro percorso. La nostra forza è quella di mantenere un equilibrio mentale. Dopo le critiche abbiamo pensato solo a lavorare, ora dobbiamo fare lo stesso anche se riceviamo complimenti. Anzi, ho chiesto alla squadra di dare ancora di più per diventare davvero ambiziosi. È bello che le aspettative si siano alzate.

Cinque anni fa Donnarumma esordiva in Serie A, quanto è diventato importante per il Milan. È preoccupato per il contratto?

L’avevo solo affrontato da avversario e potevo solo apprezzare le qualità tecniche. Qui ho trovato un ragazzo più grande rispetto alla sua età. Nella mia esperienza la sua crescita è stata continua, la sua disponibilità è tanta e sta crescendo in tutto quello che fa, dall’alimentazione alla cura dei particolari, è già di altissimo livello ma ha ancora tanti margini di miglioramento. Sono molto soddisfatto del suo approccio. Non sono preoccupato per il futuro perché fin quando vedo giocatori così attenti e positivi sono tranquillo e so che la società sta lavorando in una determinata direzione.

Tonali non ancora al meglio?

Con il Celtic ha avuto un inizio gara non semplicissimo ma poi è cresciuto, sta ancora cercando la miglior condizione. Ha bisogno di un po’ di tempo ma è un giocatore forte e maturo e sono sicuro che può essere un titolare di questa squadra.

Fastidioso sentire che il Milan è ancora una sorpresa?

No, onestamente non è che perdo il sonno. Già dormo poco di mio (ride, ndr). È giusto che ognuno la possa pensare come crede. Sono convinto che il nostro sia il percorso giusto, e sono consapevole che ci sono situazioni da migliorare per arrivare a certi livelli. La nostra mentalità deve essere questa, pensare che ogni partita sia la più importante. Le somme le tireremo alla fine e vedremo chi avrà avuto ragione.

Dopo il 2-0 il Milan è stato troppo passivo con il Celtic…

Sono d’accordo, una squadra che ottiene certi vantaggi non deve assolutamente lasciarli. Dobbiamo continuare a giocare il nostro calcio con qualsiasi risultato, ma non è sempre così facile dominare le partite. Il Celtic nel secondo tempo ha cambiato posizioni, non siamo riusciti ad essere sempre aggressivi e altri come ci piace fare ma è anche vero che il terzo gol l’abbiamo segnato su un recupero alto. La squadra forte mantiene i vantaggi per tutta la partita. Questo non è il mio momento ma il nostro momento che dobbiamo cercare di far durare il più possibile. Non abbiamo ottenuto nulla, dobbiamo solo pensare a lavorare e alla prossima partita.

Ha scelto Krunic come trequartista perché ha trovato un po’ quel Nocerino che Ibra aveva bisogno?

Credo che Krunic possa giocare sia nei due mediani ma anche come centrocampista offensivo. Il nostro trequartista che sia Hakan, Krunic o Diaz deve lavorare tanto e saper attaccare gli spazi quando Ibra viene tra le linee. Krunic ha queste qualità e sono contento per il gol perché sono situazioni che proviamo e riproviamo in allenamento.

21 risultati utili consecutivi non possono essere solo un caso, si può alzare ancora l’asticella?

In tante situazioni, sia nelle prestazioni individuali che quelle collettive. Siamo una squadra che lavora insieme da meno di un anno, la confidenza e il saper riconoscere certe situazioni in campo possono solo crescere. Adesso è importante non fermarsi solo sugli aspetti positivi e concentrarsi su quelli negativi. Dobbiamo curare molto i dettagli e capire che ogni singolo pallone può essere quello decisivo.

Il Milan deve puntare più in alto della Champions?

Abbiamo l’obiettivo di superare tutte le squadre che l’anno scorso ci sono state davanti. Il nostro gap con le prime 4 era di parecchi punti. Ora pensiamo a migliorare quello e superare Roma, Atalanta rispetto l’anno scorso. Un passo alla volta, una partita alla volta. Ora il nostro avversario è la Roma e pensiamo solo alla Roma. È vero che ci sono giocatori che hanno questa capacità di entrare subito in gara anche se giocano uno spezzone di partita, ma io cerco di schierare sempre la migliore formazione possibile in base alle nostre condizioni e alle caratteristiche dei nostri avversari.

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