Conferenza Di Francesco: “Dobbiamo essere pronti perché sarà difficile. El Shaarawy interpreta al meglio questo tipo di gioco” – VIDEO

Pagine Romaniste – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Qarabag. Con l’allenatore anche Juan Jesus. Queste le loro parole:

A Jesus: Questa difesa un po’ più alta dà dei buoni risultati. A livello mentale è stato complicato questo passaggio?
Il fatto che giochiamo più alti è perché guardiamo la palla e non perché vogliamo fare il fuorigioco, stiamo più corti. Lavoriamo sulla riconquista immediata della palla, è questo che ci dà la forza: lavoriamo sulla palla, dov’è la palla. Non c’è motivo per lavorare uno lontano dall’altro altrimenti la squadra rimane lunga. Invece così prendiamo subito la palla.

A Di Francesco: Questo fatto del turnover significa che non esistono gerarchie o ci sono?
Ovviamente ci sono dei giocatori che hanno uno spessore e grande esperienza rispetto agli altri, ma io alleno tutti allo stesso modo. E’ stata una scelta quella di avere più giocatori per ruolo, c’è necessità di far giocare tutti, voglio dei giocatori che affrontino al meglio ogni gara e questa è delicata. Si danno per scontate troppe cose, invece bisogna avere grandissimo rispetto per il Qarabag e per la sua storia, vi assicuro che non sarà una partita facile.

A Di Francesco: El Shaarawy ha avuto un estate difficile, se lo aspettava pronto da subito? Quanto è un’alternativa diversa agli altri esterni?
Non me lo aspettavo da subito perché non è partito subito titolare, ha dovuto fare un percorso di crescita, ma nell’ultimo periodo l’ho visto veramente bene e quando l’ho ritenuto opportuno l’ho schierato. Il suo è un ruolo molto dispendioso e per questo vedete spesso il cambio degli esterni e ci sarà la possibilità di vedere tutti. Lui è uno dei titolari ed interpreta al meglio questo tipo di gioco.

A Jesus: Domani sarà una partita insidiosa, ci saranno 70mila spettatori e sarà presente il presidente azero. Per voi calciatori non c’è il rischio di sottovalutare l’avversario?
Da parte nostra mai, perché guardiamo tutte le partite e domani sarà una gara difficile. Loro vengono da un risultato non positivo e vorranno dimostrare che il risultato di Londra è sbagliato. Dobbiamo essere pronti perché sarà una gara difficile, e dimostrare di essere qui per vincere e dimostrare il nostro valore.

A Jesus: Hai giocato contro due squadre azere, cosa ti ricordi?
Contro il Qarabag a San Siro è stato difficile, abbiamo fatto gol subito ma poi abbiamo chiuso la partita solo nel secondo tempo. Loro sono cresciuti tantissimo e spero che sarà una partita diversa. Sono altri giocatori e sono più forti.

A Di Francesco: L’anno scorso Capello diceva che le nostre squadre, con l’eccezione della Juventus, in Champions tutte trovavano difficoltà perché il nostro campionato è poco allenante. La Serie A è veramente poco allenante per una Champions che è sempre più difficile?
Non condivido il fatto che sia poco allenante, anche negli altri campionati ci sono squadre che non riescono a competere con le grandi. Esiste questo divario in Spagna e in Inghilterra ad esempio, dove al di là di qualche anno sporadico sono sempre le stesse squadre a dominare. Noi dobbiamo alzare il ritmo ed il livello e stiamo crescendo. Non penso che sia questo il motivo per cui facciamo fatica in Champions League.

A Di Francesco: Dzeko e Kolarov hanno giocato più di tutti. Se la partita lo permetterà, hai intenzione di farli riposare in vista dell’importante partita di domenica?
Al di là del fatto che io dico che tutte le partita sono insidiose, è normale che noi abbiamo un livello tecnico superiore al Qarabag, ma bisogna mettere in campo determinate caratteristiche: essere determinati e cattivi, altrimenti tutte le partite diventano difficili. Per questo, i due che hai nominato giocheranno dall’inizio.

A Di Francesco: Roma e Lazio hanno Dzeko e Immobile che sono entrambi due grandi centravanti. Chi preferisci tra i due? E la regola del turnover di cambiare 5 uomini sarà rispettata?
Non so quando ne cambio 5 o 6, non me ne rendo conto. C’è una logica nel non cambiare totalmente squadra. Ritengo sia necessario cambiare e potrà succedere in questa gara, come potrà succedere a Milano. Ovvio che io preferisco Dzeko ma bisogna dire che sono giocatori con caratteristiche completamente differenti: Immobile può agire da prima e seconda punta perché gira su tutto il fronte d’attacco, è bravo ad attaccare gli spazi e ad andare in profondità. Edin invece ha maggiore presenza dentro l’area, ha doti tecniche importanti e quando sei in difficoltà la butti alta e magari te la mette giù, creando diverse possibilità. Invece quando giochi palla a terra e in ripartenza, come spesso fa la Lazio, Immobile diventa devastante. Parliamo di due giocatori di grande spessore, ma io mi tengo Edin.

A Jesus: E’ cominciata in maniera molto positiva questa tua stagione rispetto alla prima alla Roma, dipende dal fatto che hai avuto bisogno di tempo nell’ambientamento o dalla fiducia diversa del mister?
Credo che quando si cambia ci si mette un po’ per capire cosa fare. L’anno scorso, da novembre in poi, ho cominciato a giocare come ho giocato sempre e anche adesso sto dimostrando il mio valore. Dipende tutto da me, il lavoro paga sempre e il lavoro che ho fatto fino ad oggi ha pagato.

A Di Francesco: Cosa ne pensa di Madatov?
E’ un giocatore che ha grande qualità, gran piede e gran tiro dalla distanza e infatti nell’ultimo match di campionato ha segnato due gol calciando molto bene. Sono curioso di vederlo ma ovviamente sono qui per vincere la partita e per la mia squadra. Ovvio che quando si giocano queste gare si ha la possibilità di vedere giocatori interessanti, ma non solo lui perché davanti ci sono diversi giocatori che sanno far male.

A Di Francesco: Defrel ha fatto un turnover molto particolare. Questo perché vuole utilizzarlo solo come vice-Dzeko o può avere chanche di giocare come esterno già da domani? 
Può rigiocare esterno, ho fatto delle scelte in base alle gare affrontate. Ci sono giocatori che devo valutare vedendoli in allenamento, in particolar modo lui che lo conosco meglio di tutti. Valuto anche in base alle sensazioni, ma potrebbe tranquillamente rigiocare esterno a destra.

A Jesus: Come sei riuscito a trasformare lo scetticismo in applausi? Si dice che l’ambiente romano sia difficile ma tu hai lavorato sempre sodo e hai dimostrato alla fine di avere ragione. In questa fase di evoluzione hai mai pensato di lasciare la Roma?
Ho vissuto sei o sette stagioni all’Inter, e anche a Milano c’è un ambiente difficile, ma il calcio è così. La gente valuta le prestazioni, se giochi due partite bene sei forte, altrimenti no. Ma io sono stato sempre umile, non ho mai detto nulla fuori posto perché i tifosi possono dire ciò che vogliono, io devo dimostrare il mio lavoro e l’ho fatto tante volte e ora nessuno mi critica. Anche un domani se succederà qualcosa io lavorerò come ho sempre fatto.

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti