L’incidente della metro, un video ricostruisce la tragedia. La versione russa: “Non saltavamo”

Continuano ad essere avvolte nel mistero le cause dell’incidente della scala mobile della metro di Piazza della Repubblica. Konstantin, tifoso russo di 35 anni, sostiene che alla base del malfunzionamento non ci sia stato nessun movimento inconsulto da parte dei supporters del Cska: “L’unico salto che ho fatto, l’ho fatto per salvarmi: mentre la folla cadeva sopra le lamiere ferendosi, sono riuscito a superare quel groviglio di ferro con uno slancio e per pochi centimetri i miei piedi non sono finiti su quelle lame“. La dinamica a seguito del problema tecnico della scala è ormai chiara: a causa della velocità anomala uno dei gradini s’incastra nel fondo della scala, fa da tappo, escono i gradini successivi, si deformano, e diventano lame. Come scrive Il Messaggero, rimane da capire perché ci sia stata questa brusca accelerazione e perché il sistema frenante di sicurezza non sia entrato in azione. Al primo interrogativo ha provato a rispondere sui social Stefano Strani, ex ingegnere di Atac: “Saltando, con quella massa di gente, probabilmente anche sincronizzati, hanno sollecitato il regolatore di velocità della scala mobile. Lì sotto c’è un motore di alta potenza che deve mantenere la scala a una velocità costante. Saltando hanno innescato una reazione ripetuta e violenta da parte del motore che sentiva continuamente accelerate e rallentare la scala. Lo sforzo combinato della trazione del motore e dei colpi causati dai salti ha distrutto la trasmissione. La scala è dunque andata in folle e, a causa del peso delle persone, ha accelerato senza controllo“.

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