L’idea di Spalletti: “Dobbiamo copiarli”

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Diciotto punti perduti in 10 giornate. Con questo peso sulle spalle la Roma è atterrata sullo Juventus Stadium che, finora, le ha riservato soltanto dolori: 5 partite (4 in campionato, una in Coppa Italia), 5 sconfitte, 17 gol subiti e solo 3 segnati. L’ultima volta, 5 ottobre 2014, fu quella del «violino » di Rudi Garcia. Tutto è diverso da allora, ma moltissimo è cambiato anche dal 28 ottobre scorso quando, alla fine della decima giornata di questo campionato, la Roma era prima con 23 punti e la Juve dodicesima con 12. Cosa è successo, in meno di tre mesi? La Juve ha messo in fila dieci vittorie consecutive (26 gol segnati e solo 6 subiti), la Roma ha vinto solo il derby e contro il Genoa. Nel frattempo, ha anche cambiato allenatore: da Garcia a Spalletti.

L’allenatore toscano è stato accolto con entusiasmo dai tifosi, che ricordano il bel gioco del suo 4-2-3-1, le due Coppe Italia, la Supercoppa italiana e i due quarti di finale in Champions. La partenza non è stata all’altezza — un pari in casa con il derelitto Verona —, ma non si poteva chiedere a Spalletti di mettere a posto tutto e subito. Per la gara più difficile sembra che il tecnico sceglierà la difesa a tre (ManolasDe RossiRuediger); la Roma sta cercando una destinazione per Castan perché, improvvisamente, tutti hanno cambiato idea sul brasiliano). In attacco Spalletti spera in Dzeko, che non segna su azione in campionato da Roma- Juve 2-1, il 30 agosto. È passato un girone. Il pronostico sembra a senso unico e questa non è una bella pubblicità per i dirigenti della Roma americana, che in cinque anni non hanno vinto nulla.

Ma Spalletti guarda oltre: «Se abbiamo l’idea di poter vincere, forse ci riusciamo. Se partiamo sconfitti, non ce la faremo mai. La Juve ha trasferito ai giocatori il significato di indossare quei colori, noi dobbiamo fare lo stesso. Ci stiamo lavorando». Il d.s. Sabatini lo sta facendo, sul mercato, seguendo i suoi percorsi. Il prossimo porterà alla cessione in Cina di Gervinho (6 gol, secondo miglior marcatore dopo Pjanic, 7) e all’arrivo di El Shaarawy (zero gol in Francia). Spalletti benedice: «Ho parlato con Gervinho: è turbato da altre proposte. El Shaarawy ha corsa, sa fare gol e ho avuto la possibilità di parlarci ». La Roma spera di vendere in Cina anche Doumbia, che è sempre parcheggiato a Trigoria mentre il tassametro dell’ingaggio «viaggia». Come direbbe Mazzone, alla romana: «Magara».

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