Chi li ha visti? Solo De Sanctis resterà

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Il Corriere Della Sera (G.Piacentini)Luciano Spalletti ha capovolto la Roma, letteralmente. Non solo perché da quando è arrivato ha ridato dignità a una stagione che stava diventando anonima, ma perché è riuscito a valorizzare o a recuperare molti calciatori che, prima del suo arrivo, non stavano rendendo. Il caso più evidente è quello di Seydou Keita, diventato titolare inamovibile, ma non solo: da Salah a Florenzi, da Nainggolan a Pjanic, tutti hanno avuto un’impennata nelle prestazioni. C’è però anche l’altro lato della medaglia perché alcuni, rispetto alla gestione precedente, hanno perso posizioni. Il giocatore simbolo è Iago Falque. Lo spagnolo, primo acquisto del mercato estivo e arrivato dal Genoa per 9 milioni tra prestito oneroso e diritto di riscatto (già esercitato), era uno dei più presenti con il tecnico francese: 1.336 minuti in 21 partite tra campionato e coppe. Con Spalletti è finito ai margini, e ha giocato solo 103 minuti in 4 presenze. Un altro caduto nel dimenticatoio è Torosidis, che pure era partito titolare nella prima con Spalletti: 73 minuti contro il Verona, poi un minuto contro la Juventus prima di un guaio muscolare. Da quando è guarito, però, ha collezionato soltanto panchine. Con Garcia, invece, aveva giocato 13 volte per 653 minuti complessivi. Più giustificato l’accantonamento di Castan, passato dai 434 minuti con il francese ai 66 (contro il Verona) con Spalletti, ma solo per motivi legati alla sua condizione psico-fisica.

A mettere d’accordo tutti è Salih Uçan: praticamente inutilizzato con Garcia (181 minuti, compresi i 120 con lo Spezia in Coppa Italia), letteralmente sparito con il tenico toscano, visto che non ha mai messo piede in campo. Difficilmente a fine stagione la Roma pagherà 11 milioni di euro (ne ha già sborsati 4 e 750 mila euro per il prestito biennale) per riscattarlo dal Fenerbahce. Un discorso a parte lo merita Morgan De Sanctis, che Pallotta vorrebbe dirigente o allenatore e che con Spalletti non ha mai giocato. È in scadenza di contratto, ma potrebbe rinnovare. Con Alisson impegnato con il Brasile alle Olimpiadi e Szczesny che tornerà in Premier, è possibile che sia lui il titolare nel preliminare di Champions, a metà agosto. Quel giorno, a libro paga della società, potrebbero esserci anche Iturbe, Ljajic e Doumbia, che nelle previsioni del dimissionario Sabatini avrebbero dovuto rappresentare una risorsa. L’argentino non sarà riscattato dal Bournemouth: in Premier ha giocato 57’, più due presenze in FA Cup. Ormai non va più nemmeno in panchina. Piazzarlo sarà difficile, almeno quanto vendere Seydou Doumbia, che finora ha giocato solo 29 minuti al Newcastle, che non pagherà i 10 milioni per il riscatto. Stessa sorte toccherà ad Adem Ljajic, che l’Inter rimanderà alla base, nonostante le 27 presenze (4 gol e 3 assist), per problemi economici e abbondanza di attaccanti. Il serbo ha il contratto in scadenza nel 2017, per cui la Roma, se non gli farà firmare il prolungamento, lo potrebbe perdere a parametro zero a gennaio.

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