L’eroe ha sconfitto anche il software, ora va costruita la squadra vincente

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Leggo (R.Buffoni) – Temiamo che negli Stati Uniti ci sia un disoccupato in più, ramo informatico: il programmatore del software che lo scorso inverno aveva cancellato Totti. «Non può più giocare come prima. Il suo corpo non glielo permette e non fa bene ciò che gli dice la mente», disse Pallotta. Ieri invece il presidente ha paragonato il capitano a Superman, mentre noi qui quando salvava la Roma in manciate di minuti epici, lo avevamo già ribattezzato Goldrake o Jeeg Robot. È stato un giorno di sorrisi e di strette di mano, con Mister Jim leggero nello sganciare battute a chi, fuori dallo studio Tonucci, aspettava la notizia giusta per aggiornare il sito o la radio che gli paga la giornata trascorsa in strada. «Incontrerò Totti a Miami, posto ideale per vederci», annunciava Pallotta che, forse, voleva trasmette il clima di rilassatezza. Nella città che fu di Albertone Sordi nostro, una bella risata ci sta sempre bene, però i tifosi della Roma sperano che «i big restano» non sia un’altra battuta (che non farebbe ridere). E poi c’è da esaudire l’ultimo desiderio di SuperTotti: chiudere con lo scudetto.

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