Lega di serie A, arriva la rivoluzione

Leggo (M.Zorzo) – Serie A revolution. Proprio così. D’altronde, Giovanni Malagò, numero uno del Coni e commissario della Lega Calcio di A, l’aveva in un certo modo promesso, il cambiamento. Detto, fatto. A cominciare dal mercato, che per la massima divisione in estate chiuderà i battenti 24 ore prima del via ufficiale del campionato, ovvero il 18 agosto. La Lega, appunto, ieri ha deciso di modificare le finestre. Compresa quella invernale, il cui stop avverrà il 19 gennaio 2019, alla ripresa dopo la pausa. «È un segnale culturale», ha spiegato lo stesso Malagò, chiarendo che la modifica entrerà in vigore a presciendere da quanto succede nei tornei esteri. C’è poi il discorso legato al nuovo presidente della Lega, che nell’assemblea di lunedì 19 marzo eleggerà Gaetano Miccichè, come annunciato ieri da Giovanni Malagò. Con tanto di spiegazione da parte del numero 1 dello sport italiano: «Le 20 società hanno accettato all’unanimità la candidatura» del presidente di Banca Imi, del gruppo Intesa San Paolo.

Per la nomina dell’ad e delle altre cariche, Malagò ha aggiunto: «si è deciso con estremo buon senso di aspettare il responso dell’Antitrust sull’assegnazione dei diritti tv, il 25 marzo, e i 21 giorni successivi per le garanzie di Mediapro». E nella prossima stagione la serie A giocherà il Boxing day, ovvero il 26 dicembre. Quindi i recuperi delle sette partite non disputate domenica per la morte di Astori (per il quale il club Viola sta studiando un modo per aiutare la vedova e la figlia Vittoria attraverso la Fondazione dei Della Valle) verranno recuperate tra martedì 3 e mercoledì 4 aprile (con inizio per tutte alle 18 perché in coincidenza con laserata di Champions), a eccezione del derby di Milano, per cui si aspetterà l’esito dell’ottavo di finale dei rossoneri in Europa League. «Si potrebbero aprire scenari che riguardano la finale di Coppa Italia in programma il 9 maggio, a seconda del risultato della Juve in Champions», ha spiegato Malagò. Che poi ha precisato: «La Fiorentina ha chiesto per fattore emotivo di non tornare a Udine nel giro di pochi giorni a giocare». Naturalmente.

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