La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Siamo alle percentuali. E quindi va usata la logica, se si vuole impiegare del tempo a ragionare intorno a Francesco Totti. Per carità, guai ad abusarne, perché il calcio spesso trova vie d’uscita imprevedibili. Ma la vita è adesso, la partita si sta giocando ora. La prossima settimana, dopo la partita con il Genoa di lunedì e pochi giorni prima dell’ultimo match stagionale in casa, la Roma annuncerà il futuro di Totti, peraltro ieri fermato da un affaticamento muscolare. Ecco la comunicazione a cui si riferiva il d.g. Mauro Baldissoni prima della partita con il Napoli. «Io e Francesco abbiamo deciso molto tempo fa che avremmo parlato alla fine della stagione», fa sapere James Pallotta da Boston. Lì dove il presidente è stato raggiunto, proprio ieri, da Baldissoni, dal braccio destro Alex Zecca e da Ricky Massara, l’uomo di fiducia del d.s. Sabatini, ufficialmente per parlare delle Academy. All’ordine del giorno del blitz (il rientro in Italia della truppa, Zecca escluso, è fissato già per domani), però, c’è anche il rinnovo di Baldissoni, la questione stadio (presentazione del progetto ipotizzabile intorno al 10 maggio), la programmazione del mercato. E l’affaire Totti, ovviamente.
«PATRIMONIO» – Non che serva un blitz a Boston per scrivere il destino del numero 10. Ma forse per elaborare la strategia finale, quello sì. Come siamo messi? Se fino allo scorso weekend le percentuali di rinnovo erano molto vicine allo zero, adesso sono segnalate in crescita. Moderata, per carità. A volerla trasformare in numeri, si può dire che il partito del rinnovo è ora al 20%. Ed è un’apertura che a Trigoria hanno raccolto in molti. Pallotta è rimasto piacevolmente sorpreso dall’impatto tecnico del Totti attuale sulla squadra. E avrebbe raccolto il via libera mediatico di Spalletti sulla possibilità del rinnovo, sotto forma di dichiarazioni decisamente più soft da parte dell’allenatore. Non ultime quelle di ieri: «Francesco è andato oltre le sue qualità contro il Napoli, è un patrimonio della Roma». Dichiarazioni che ha rilasciato pure Sabatini: «Cinque anni fa dissi che Francesco era il sole sul tramonto che brilla sui tetti di Roma — ha detto il d.s. —. E la mia frase è ancora attuale. La luce di Totti non si spegne mai, è ancora in grado di produrre calcio. Ma non è questo il punto. Ho parlato con Francesco, gli ho detto “vuoi smettere ora o quando non ce la fai più?”. E lui mi ha risposto che è ancora convinto di poter rinviare l’addio. Spalletti in questo non ha responsabilità, semmai è tutta della società e del calciatore. Le parti si sono parlate, la situazione è chiara».
ODE A SPALLETTI – Chiaro non è (ancora) il futuro del d.s., che in tv ha glissato sull’argomento. In compenso ha ricoperto di elogi Spalletti: «Il sospetto che la Roma potesse far meglio se fosse arrivato prima è legittimo, ma non in chiave scudetto. L’abbiamo scelto perché è un allenatore di grandissimo profilo, che non trascura la fase didattica, come è giusto che sia anche di fronte a campioni. Ma era doveroso proteggere Garcia, che in due anni aveva fatto oltre 155 punti». E che Pallotta per primo aveva confermato a dispetto dei santi (e dei consigli di Trigoria) pochi mesi prima.