Castan: “A Roma per vincere, possiamo giocarcela con tutti”

Prima intervista per Leandro Castan da giocatore della Roma. Il difensore centrale si presenta ai tifosi, in attesa della conferenza stampa, con le sue prime impressioni a Il Messaggero.

L’entusiasmo è quello di un ragazzo che sa di giocarsi una chance molto importante per il futuro, visto che la Roma è uno dei club più seguiti in Brasile per la presenza di molti suoi connazionali e, dopo le ultime due ottime stagioni, con la vittoria del Campionato brasiliano e della Copa Libertadores, vorrebbe riuscire ad ottenere la prima convocazione nella Nazionale maggiore del suo Paese.
Castan mostra le sue conoscenze sulla Roma: sa che i brasiliani nella capitale italiana hanno vinto tanto, cita Falcao, Cerezo e Cafu, senza dimenticare Zago e Aldair. Queste le sue parole:

Io indosso questa maglia perché conosco la storia della Roma: con i brasiliani ha vinto e anch’io voglio riuscirci. Sono venuto qui sia perché sono stato accontentato economicamente, sia per la voglia di tornare in Europa. Sarebbe stato difficile non dar peso alla proposta che mi è stata fatta: ottima. E io devo pensare anche alla mia famiglia. Non è vero che i soldi non contano. Con questo contratto sono più tranquillo. Cosa fondamentale per rendere al meglio. La mia prima esperienza europea era andata male con l’Helsinborg in Svezia, ma mi piace il calcio del vostro continente e in particolare quello italiano. Non capisco perché qualche campione sia andato via. La vostra serie A rimane un torneo di prima fascia. E non è vero, in vista del mondiale che ci sarà nel nostro Paese, che i brasiliani stanno rientrando alla base. Tornano solo quelli meno giovani.
In Svezia non trovai l’ambiente che mi aspettavo, non rispettarono gli impegni presi quando fui acquistato. Non ebbi un buon feeling nemmeno con la società svedese, conseguenza di alcune discussioni con il mio agente. Non sentivo alcuna nostalgia di casa, anche se avevo solo 21 anni, ma mi ero innervosito per quelle promesse non mantenute, giocai poco e segnai solo una rete. Ma non sono qua per cercare rivincite, l’anno scorso ho vinto il campionato e contro il Boca Juniors, ho appena alzato la Libertadores sempre con il Corinthians.

Non so perché non sono mai stato convocato finora, Menezes ha preferito puntare su altri difensori. Ma la situazione potrebbe cambiare, so che durante la Libertadores i suoi collaboratori mi hanno seguito.

Zeman gioca con la stessa compattezza che avevamo noi, nel Timao, con il centrocampo. I movimenti sono simili, per questo il mio inserimento sta andando alla grande. In emergenza ho giocato anche a sinistra, ma sempre a partita in corso, mai da titolare.

Sono venuto a conoscenza dell’inserimento della Roma all’inizio di aprile. Avevano iniziato a parlare con il Corinthians. Durante la Libertadores abbiamo definito l’accordo.

Già conoscevo la Roma per la qualità dei suoi campioni. Ne ho avuto la conferma durante la tournée. Siamo competitivi e possiamo giocarcela con qualsiasi avversaria. In tv avevo seguito i calciatori più rappresentativi, Totti e De Rossi, e ovviamente sapevo che c’erano tanti brasiliani.

Considero Juan un idolo per le qualità tecniche e anche come uomo. Grande professionista. Un esempio. Mi dispiace molto che sia andato via. Pensavo di poter imparare ancora tanto allenandomi con lui, ma sono orgoglioso di prendere il suo posto e spero di fare anch’io una carriera come la sua nella Roma.

Quando mi sono allenato con Dodò ho visto che ha un gran bel fisico, è veloce e tecnico. Purtroppo ha avuto un grave infortunio che ha momentaneamente interrotto la sua crescita. Ma sono convinto che sarà utilissimo alla Roma.

Voglio imparare presto l’italiano, ma non ci sono problemi di comunicazione con i miei compagni. Con Burdisso parlo spagnolo, con gli altri mi faccio capire, per ora mi aiutano i brasiliani.

La mia famiglia verrà a Roma a Ferragosto. Mia moglie Bruna è incinta. Ma lei e Gabriel, due anni, vivranno subito con me a Roma dove nascerà il nostro secondo figlio. Anche mio papà, ex difensore centrale, è felicissimo. Mio fratello Luciano resta a San Paolo: gioca in seconda divisione con il Bragantino“.

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